Noemi Batki: Sport Week mi chiede di fotografarla.
Questo il giugno scorso.
E io lo faccio. Con vero piacere.
Perché è lei; perché è Sport Week, con la quale non collaboro da un po’ di tempo; perché è un percorso duplice che mi interessa molto.
Uno decisamente ”tecnico” e lei in volo.
Dove fare e rifare, seguendo sempre lo stesso copione, è la soluzione.
A colpi di flash.
E non è facilissimo. Ma l’ ho fatto altre volte, con Roberto Bolle per esempio.
Ed esattamente come con lui, c’è anche l’altro percorso, quello sulla persona.
Che è sempre motivo di stimolo: hai davanti una identità, anche legata a ciò che fa, e tu restituisci altro.
Interagisci, ma restituisci altro. Cioè fotografia.
Tutto potrebbe anche non coincidere.
E neanche lo sapremo mai davvero: è importante?
Per niente.
A me interessava solo Noemi Batki. Proprio lei lei.
E ritrarla per come la vedevo. Che è il prodotto di una relazione data in un tempo che è quello.
E forse non si ripeterà più.
Quindi va tesaurizzato anche il minimo dettaglio, ogni marginalità.
Come il segno della spallina del costume, che non ci penso nemmeno a togliere.
E anzi mi aggrappo.
Se davanti hai una persona disponibile e intelligente, non c’è molto altro da fare.
Ed è molto semplice.
Su Noemi Batki: c’è una gran bella vetrata, fai una esposizione, inquadri, scatti.
Stop.
Non serve altro.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
Assistenti alla fotografia: Nicole Marnati e Giulia Gibilaro.
Make-up & Hair: Matteo Bartolini.
Management: LGS Sport Lab.
Studio: MilanoStudio Digital.
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Efrem… non solo voglia di fotografare ma anche di proporre il mio vero sguardo senza mediazioni e sai il discorso del design e architettettura? LAVORO ACCETTATO! Sono tornata dal tuo workshop con un energia che non dava scampo! (Nonostante il mio pessimo contributo )
quale pessimo contributo?
mi fa davvero moooolto piacere. tutto quanto.
un saluto anche a te, Paolo (scusa il ritardo).
grande Efrem!
grazie naima!
Mi piace !
ESSENZIALE. Parafrasando Sherlock Holmes, oserei: “..una volta eliminato l’inutile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità..” Intima. Umana. Personale. Ci sembra di conoscerla da sempre. Davanti non ci sei Te, ci siamo noi. La relazione diventa fra noi e Lei. Che dire? Prova con una martellata, in un ginocchio…. eh eh eh. PdP
innanzitutto PdP, sinistro o destro? e appena prima: ma il destnatario?
ciao!
mi sono dimenticato di salutare scusate! un saluto a tutti, vilma ciao!
a te un sorriso NA_PA
hai fotografato l’invisibile ! l’assenza di fatica. il viso è determinato ma non affaticato nelle evoluzioni aeree, anche se non è cosi’. Brava lei che ha modulato lo sguardo e alla fine dopo averlo sciolto lo ha ricomposto e per questo sei bravo tu che hai colto. ho imparato una cosa in questa sequenza che ci vuole conoscenza uno dell’altra ma anche anima, consapevolezza. p.s. per scrivere queste poche parole ho fatto cento piroette e la fatica l’ho vista solo io. :) Efrem starà male dirlo perchè può essere frainteso ma ti voglio bene perchè ci sono poche persone che si mostrano nude come fai tu. e’ un’esercizio mentale prima che fotografico.
soprattutto l’ultima parte del tuo commento, NA_PA… soprattutto questo mi piace. e non vedo alcun fraintendimento possibile. ciao!
Ami la “materia” fotografia ami nel momento in cui lo fai ciò che fotografi, sei di una semplicità sofisticata (controsenso ma rende l’idea ) disarmante , intelligente e sensibile, tutto quanto insieme non può che produrre bellezza non solo estetica .
Questo è ciò che leggo attraverso le tue Fotografie . Grazie
ma grazie Elena. in effetti amo la semplicità.
che appunto non è confondibile con la facilità. e quindi in fondo, molto presuntuosamente, non trovo che ci sia controsenso. poi sai, penso sempre che forma e contenuto, per avere forza, debbano coincidere.
talvolta credo, suppongo, di riuscirci. certamente ci provo. e mi fa piacere ciò che leggi.
Totalmente esaustivo Efrem. Però mi fa pensare che così con tutto questo ben di Dio a disposizione è anche più facile avere il risultato: hai voglia a parlare di “semplicità “. Ciao
eccomi servito.
così mi vien da dire Enrico.
Grazie Efrem, non solo il truccatore riesce ad essere leggero, ma anche tu! E in questi giorni nei quali respiro male come sempre porti ossigeno.
A Londra alla Photography Gallery ho recentemente visto una mostra sul rapporto corpo-donna, il segno del costume mi ha fatto venire in mente tutta quella roba, le nostre ossessioni di perfezione, l’incapacità troppo diffusa di vedere, il nostro accontentarsi dell’accogliente, rassicurante e mortifero stereotipo.
E un segno comune, quasi banale, se ben contestualizzato, diventa rivoluzione… che, se visto, forse innesca reazioni a catena…
E come sempre ma fai venire una gran voglia di fare Fotografia…
la cosa che mi piace di più, Vanessa, è che ti faccia venir voglia di fotografare. e questo è bello.
la prima impressione l’ho avuta dalla perfezione del gesto atletico, spettacolare considerando che non si era in gara e certamente non nelle migliori condizioni per concentrarsi, grandissima atleta. La seconda è per la coda dei capelli che attira l’attenzione per la plasticità che ha e per il senso di movimento che permette ad una fotografia del perfetto ” attimo ” dell’atleta, statico, bloccato, immobile di acuisire vitalità e di ” muoversi “. L’ultima è per la bellezza tecnica dell’ultimo ritratto , un controllo delle luci che rendono al meglio la delicatezza del pensiero che si legge negli occhi e sulle labbra del soggetto. Chapeau caro Efrem
appunto Roberto: due luci diverse. per due percorsi diversi. che alla fine fanno uno.
tutto quasi matematico. grazie ancora
Non mi stancherò mai di apprezzare la tua essenzialità. Sei sempre una boccata d’ossigeno per me. Egoisticamente parlando. Poi… beh, spero che sport week non vada nuovamente in letargo perchè vogliamo vedere l’anima di questi atleti. Come solo tuo sai mettere in luce.
questo caro Frank, non dipende da me. mi limito a rispondere presente quando chiamato in causa
tanti raccontano tanto con le parole e le immagini non sapendolo fare, il risultato mi porta sempre al “vuoto cosmico”…
tu come sempre sei una lama, racconti sia con le parole che con le immagini ed per questo sei tra le “droghe” che preferisco…
il lavoro non lo commento perchè si commenta da solo.
rimango invece in attesa della prossima “dose”…
funziona così Marco: prima fotografia, poi semmai parole. grazie, come sempre grazie.
la tua semplicità ha una potenza davvero incredibile
grazie Giancarlo
Le foto in volo sono straordinarie, statuarie, di perfezione disumana, bellissimo il contrasto con i capelli raccolti che, diversamente dal soggetto, si animano di vita propria e svolazzano allegramente per conto loro. E’ un effetto voluto?
Quelle in accappatoio sono il riposo del guerriero, che però medita nuove sfide, ce lo dice il suo sguardo. Bravo.
non tanto un effetto vilma, è che è per aria davvero. quindi non può sottrarsi alla legge di gravità. infatti il capello “alto” è perché sta scendendo. e in questa circostanza è davvero una questione di frazione di secondi.
lei brava a fare e rifare, non è facile. io una volta inquadrato e fatta la luce devo solo scattare.
il resto invece richiede un po’ più la mia presenza.
sei sempre gentilissima. e ti ringrazio
Se dicessi : “bellissimo lavoro, Efrem” direi senz’altro un’ ovvietà. Quindi non lo dico. Però lo penso. Il quinto ritratto, quello che ho contato dal basso, quello del backstage, è commovente. È seducente. È.
Questo lo penso e lo dico. Ciao!
grazie davvero Stefania. ma si può dire. e pensa che è lecito dire anche l’esatto contrario. però preferisco quello che hai detto/non detto tu
…in neanche dieci foto, ma c’è tutto, cioè la fotografia.
what else?
ecco Tommaso, è questo di cui ogni tanto chiacchieramo
Delle immagini
grazie Roberta! molto gentile
Grazie Efrem
di cosa Roberta?
Per una volta mi piacerebbe sapere tutta questa “semplicità” come si affronta tecnicamente e che mezzi e strumenti servono: è possibile? Grazie
per una volta Enrico entro nel dettaglio: la parte aerea con hasselblad H3D e 50 mm – grandangolo medio.
flash profoto con bitubo e riflettore para da 2,20 metri se non ricordo male.
il percorso altro, luce ambiente con nikon D800 e 35mm.
trucco e parrucco fondamentali: essere leggeri non è facile. matteo bartolini è stato brevissimo.
spero di essere stato esaustivo
ma che meraviglia!!!..avevo visto Sport Week, ma avrebbero dovuto pubblicarle tutte…e se non Sport Week dovrebbe pubblicarle qualche altra rivista.
spazio limitato laura: 6 pagine in tutto intervista compresa. fatta una doppia di apertura resta poco.
ma lo sapevo. solo che già che ero lì…
detesto gli atteggiamenti stitici. proprio non mi appartengono. soprattutto se hai di fronte qualcuno che si dà con grande intelligenza
Bello! Condivido anche il segno sulla spalla lasciato dal costume.
Bello perché vissuto dal vero nel vero.
Bravo come sempre Efrem…
grazie Raoul!
Relazione! Mi piace questo concetto
non c’è altro da fare Francesco. ed è un fatto dialettico. l’unico che conta