Imperfetto

Imperfetto.
L’unico tempo declinabile se si vuol dire qualcosa.
Di tuo, di intimo.
Che si veda proprio bene come sei ridotto…
Che ti renda riconoscibile, in primis a te stesso… come guardarsi allo specchio,
consapevoli che mente. Sempre.
Ma questa menzogna è tutto quello che hai.
In sé, è credibile?
E perché lo è?
Altro che masturbazione, siamo proprio ai preliminari.

Imperfetto…
Quale il tuo grado di imperfezione?
Riconoscerlo, metterlo al centro, declinarlo.
Se non è così, straccia tutto.

E se sei in grado, ricomincia.

Scusa Raimondi, ma cosa stai dicendo?
Nulla. Assolutamente nulla di pubblica utilità. Fisso solo i miei canoni.
Al netto di qualsiasi pretesa universale.
Sai che mi frega dell’universalità della fotografia?
Zero.
Senza neanche il bisogno del punto esclamativo…

Di imperfezione si vive.
Di perfezione si muore.

© Efrem Raimondi - All Rights Reserved© Efrem Raimondi - All Rights Reserved

 

 

 

 

 

 

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Redazionale per AMICA mag.
Ranco – Lago Maggiore, 2002. Relais et Chateaux Il Sole di Ranco.
Styling Mirella Moretti.
Assistente fotografia Fabio Zaccaro.
Polaroid 690 SL – film Polaroid 600.

A margine.
Se proprio dovessi usare una didascalia, come fosse un tattoo, un hashtag su tutto sarebbe #fotografiaimperfetta.
Una per una, #imperfectphoto.
Che è il certificato di una relazione, il marchio di una reale esistenza.
Di lacrime e sangue. Senza alcuno sforzo.
Poi sì, c’è chi sostiene che il talento non esiste…

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23 thoughts on “Imperfetto

  1. di imperfezione si vive:-)
    di perfezione si muore.. mi piace e mi somiglia.
    1 dei pochissimi fotografi che conosco e ammiro!
    top raimondi;-)

  2. Ciao Efrem, nel 2002 avevo 10 anni e credo di essermi persa qualcosa fotograficamente parlando: perché oggi non si vedono più lavori come questo sulle riviste? Perché sono tutte uguali e di nessuno stimolo? Cosa è successo? Se puoi rispondere ne sarei felice. Angela

    • esiste una risposta Angela. solo che andrebbe articolata per bene. quindi diventerebbe lunga. in estrema sintesi: il mondo è cambiato. quindi anche i magazine in grande maggioranza, che galleggiano come possono. o vogliono. con budget destinati alla produzione fotografica ridotti al lumicino.
      personalmente vengo coinvolto in circostanze episodiche. poi…

  3. Ciò che conta è l’uso che si fa delle proprie imperfezioni, scrive Levi Montalcini: “Il fatto che l’attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l’imperfezione nell’eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato, sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione.”
    Persino l’evoluzione è un processo disarmonico che approffitta dell’imperfezione per evolvere………

    • e ha scritto bene! solo ho l’impressione che nel caso evolutivo dell’uomo l’imperfezione abbia esagerato considerando che ci siamo giocati il pianeta. con dentro tutto e tutti.

      • l’evoluzione non sbaglia, se sceglie questa direzione (l’autodistruzione? l’azzeramento del programma?) vuol dire che è la più adatta in questo momento, che non vuol dire la migliore in assoluto.
        Un po’ come le tue foto imperfette, esulano da ogni “pretesa universale”, ma declinano il grado di imperfezione che meglio ti rappresenta, il più adatto ad esprimerti (non necessariamente il migliore se non per te).

          • comunque vilma, credo si debba uscire dall’antropocentrismo. anche in fotografia. che va be’ l’imperfezione, ma non accorgersene…

            • ” …. ogni cosa, a ognuno, accade precisamente ora. Secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti, innumerevoli uomini nell’aria, sulla terra e sul mare, e tutto ciò che realmente accade, accade a me…”
              “Ora” e “a me”.
              L’antropocentrismo non ha via d’uscita.

  4. Cosa significa “poi sì c’è chi sostiene che il talento non esiste”? Non ho capito come si possa dire una frase così.

  5. Tanto tempo fa compravo Amica e me lo ricordo questo servizio: molto bello e un po’ sorprendente. Adesso ho smesso con le riviste perché mi dicono poco o niente. Cioè non ne vale la pena perché sembrano tutte uguali e piuttosto povere.
    Ciao Efrem, è sempre un piacere leggerti!

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