Beppe Sala – ICON DESIGN

Beppe Sala sindaco di Milano, per ICON DESIGN.
Palazzo Marino, 18 novembre 2019, sera.
Una di quelle rare volte che a priori so con assoluta precisione cosa farò: la faccia.
La faccia e basta.

Salone limitrofo all’ufficio del Sindaco…
Maria Cristina Didero editor at large del magazine, Marco Sammicheli che farà l’intervista, Nicole Marnati la mia assistente.
Si chiacchiera un po’ del più e del meno.
Anzi, del più. Perché io continuo a pensare alla faccia e lo dico.

Maria Cristina e Marco dal sindaco mentre Nicole e io allestiamo un set minimalissimo, povero c’è chi direbbe. Ma io continuo a pensare alla faccia e non mi serve altro.
Il radiocomando non funziona. Non si capisce perché. Va be’, uso il cavo sincro come ai vecchi tempi, nella cirsostanza non è così di impiccio.

Arriva Beppe Sala. Due chiacchiere e gli dico cosa mi farebbe piacere fare: la sua faccia. Stop.
Si accomoda sul grande divano e io comincio.
La fotografia di backstage di Marco Sammicheli – che ringrazio per la cortesia – rende bene l’idea.
Efrem Raimondi shooting by© Marco Sammicheli - All Rights Reserved

Sette minuti tra la prima e l’ultima flashata. Non mi serve altro, non saprei cosa fare. Compresa una variante di inquadratura che magari potrebbe essere utile.
Non ci credo molto ma in termini di impaginato, che ne so, è comunque un magazine ICON DESIGN, non la parete della mia cameretta.

Sento il bisogno di una faccia così.
In edicola adesso.

Beppe Sala by Efrem Raimondi for ICON DESIGN

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

UPDATE 12 gennaio
Poi succede che pubblico sul mio profilo INSTAGRAM.
E Beppe Sala commenta.
Non succede così spesso. E niente, mi ha fatto piacere.

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25 thoughts on “Beppe Sala – ICON DESIGN

  1. “gli angoli della bocca” (I’ Ching)
    anzi, l’angolo. Che ricorda il sorriso dell’ignoto marinaio – ma solo l’angolo, che Sala pare meglio disposto.

  2. Sono anch’io un fotografo e una mia amica che è stata a un tuo workshop o una cosa così mi fa una testa quadrata!!! Una fissata che rompe su tutto in particolare sul ritratto anche tecnicamente. Dice che tu Efrem dici che l’85 si dovrebbe buttare! E poi cosa vedo in questo post? Hasselblad 80. Sono 5 millimetri che ti permettono di pontificare? Adesso sarò io a farle una testa quadrata. Predicatore dei miei coglioni buona luce e sogni d’oro

    • caro collega, ti ringrazio per la stima. a dire il vero la tua amica fa benissimo a farti la testa quadrata: come tu sai il formato dell’hasselbad è diverso da una full frame – presumo sia a questo che si riferisce la tua amica, o tu – e equivale a circa un 50 appunto full frame.
      che peraltro uso rarissimamente. che mi sembra già eccessivo. però quando ci vuole non sto a menarmela. vedi di non menarla neanche tu. o quantomeno, caro collega, prima ripassa il manuale di istruzione. uno qualsiasi. serve sai?

    • Traduzione: vorrei andare a letto con la mia amica ma lei non ci sta, forse perché le mie foto sono brutte – non conoscendo nemmeno l’ABC – e inoltre mi parla in continuazione di questo Efrem Raimondi che pontifica di focali e formati, cose che io non conosco. Prendila con ironia feroce, Francesco, ma impara da chi ne sa più di te, soprattutto se non vuoi fare figuracce.
      Efrem scusa se ti contraddico ma qua il problema è proprio fossilizzarsi SOLO sul manuale (di istruzioni, della fotocamera, della tecnica).

  3. Icon design/icon portrait
    Bello davvero e soprattutto molto molto TUO. Hai un tuo modo speciale di ritrarre gli uomini, inteso proprio come genere, che parla tantissimo di te.
    Cè sempre da imparare, tantissimo.

  4. Ritratto perfettamente frontale e complanare, che non nasconde nulla, dalle lievi disimmetrie tra la parte destra e quella sinistra del viso all’accenno di un parziale sorriso.
    La linea delle spalle lascia intuire una leggera rotazione in avanti del corpo, una posa rilassata e tranquilla in cui il soggetto si sente a proprio agio, non teme di esporsi, non teme giudizi. Questo è ciò che il ritratto trasmette, magari solo a me, e non so se è quello che tu o Sala volevate trasmettere, ammesso che ce ne fosse l’intenzione.

    • gli ho chiesto di spostare il busto leggermente in avanti, quasi a entrare leggermente in macchina. questo perché il viso staccasse ulteriormente e lo sguardo fosse dritto. ma assolutamente dialettico.
      nessuna rigidità insomma. nessuna chiusura. e sì, non c’è timore nell’esporsi, anzi è una condizione vitale. tutto questo nelle mie intenzioni. ma se tutto ciò non fosse stato nelle sue corde, non avremmo questa immagine.
      ergo…

  5. In sette minuti fare di un volto una icona.,la regalità del “mettere a nudo “,epifania dell’essenza

    • grazie enrico. una volta che tutto è predisposto e chiaro e c’è collaborazione sono sufficienti. non sempre ma questa volta è andata così

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