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Efrem Raimondi website


Sito versus Blog…
Non c’è alcun versus, proprio zero contrapposizione: due luoghi diversi.
Sì va be’… ma cos’è meglio?
Ma vuoi più bene alla mamma o al papà?
Approfitto di quest’ultimo aggiornamento del mio sito per dire due robe a riguardo. E che mi riguardano.
Il blog è un medium dinamico. Che ha una relazione abbastanza agile e certamente dialettica con la rete e con chi lo segue.
Nello specifico è luogo di riflessione sui temi della fotografia dove anche la parola scritta diventa espressione, almeno in alcuni casi.
Quindi fotografia a due livelli, quella iconica e quella parlata.
E per ciò che mi riguarda non c’è una prevalenza  generale dell’una nei confronti dell’altra: esiste solo in alcuni casi, ed è voluta.
Poi, come ho avuto modo di verificare, c’è chi finge di non vedere e usa pretestuosamente gli argomenti della parola per ignorare quelli dell’icona. Un atteggiamento speculativo tipico di alcuni fotografi, quelli che in genere non pesano mai la propria fotografia.
Pochi per fortuna…
Fare fotografia non è una gara… io non conosco competizione. Mi guardo attorno e basta.
E qui subentra il sito. Che è un medium statico. La cui relazione con la rete non è dialettica. Dove la fotografia è tutto e deliberatamente lasciata a se stessa. In balìa.
Ma è così che dev’essere… come quando mostri un portfolio: cosa c’è da aggiungere oltre la fotografia che mostra? Nulla! Il silenzio è un presupposto. E solo se richiesta si usa la parola. Al minimo. Ma meglio di no.
Ognuno lo imposta come gli pare il sito, e anche in questo caso credo sia comunque una diretta rappresentazione dell’autore.
Il mio è molto semplice, e riguarda solo gli assignments.
Salvo rarissime eccezioni, ma proprio rarissime immagini, che sono coerenti con la struttura.
Due sezioni: People e Design… più chiaro di così!
Ognuno di questi ha in primis una Top gallery: 60 immagini people e 50 design. Dove Top non indica il meglio, ma solo un editing temporaneo, una scelta destinata a mutare ogni tre mesi circa, a seconda di eventualità e esigenze anche momentanee.
Entrambe le sezioni hanno poi una zona di archivio immagini: all people e all design. Che è una selezione del mio archivio, della mia produzione degli ultimi trent’anni riferita ai due percorsi.
Alla quale attingo appunto per cambiare la top gallery.

In questo sito non c’è tutto ciò che produco o che mi riguarda: solo in SHOW c’è qualche pillola ulteriore. Ma proprio un accenno.
Per esempio manca certo reportage, al quale tengo e che troverò il modo di condividere.
Mancano altri assignment, tipo certe monografie o redazionali un po’ obliqui. Amen.
E soprattutto manca il paesaggio, nella forma che ha da pochissimo assunto in termini di prints rivolte al collezionismo, attraverso una galleria che si rivolge al mercato internazionale. E di cui parlerò.
Perché il paesaggio è per me luogo di esplorazione. Un fatto intimo che finora ho mostrato con timidezza.

Ci tenevo a questo post… perchè è vero, sono un outsider e sono trasversale come certa fotografia inattuale.
Ma intendo rivendicare la mia inattualità… io con certa attualità non ho niente a che fare. Non mi riguarda né mi interessa.
Ma soprattutto, sono un fotografo. Non un blogger, non un critico, non uno scrittore se non per il fatto che occasionalmente scrivo.
Come altri che di mestiere scrivono e occasionalmente fotografano. Male in entrambi i casi a guardare certi resoconti recenti.
Tutto discutibile ovviamente, ma a me alcuni saputelli, parvenu dell’ultima ora, sono proprio indigesti. Ci facciano vedere un po’ delle loro foto… con coraggio, petto in fuori e sia quel che sia.
Ma stai zitto e zitta un attimo.
Chi segue il mio blog mi scuserà.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Questo il mio sito:

Efrem Raimondi website© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Nota: non è ancora ottimizzato per gli smartphone. Sorry.

14 thoughts on “Website

  1. @vilma @efrem esattamente, mi riferivo solo ed unicamente alla qualità. sia dei blog che dei frequentatori. per la quantità basta entrare in facebook, ma non mi interessa.
    uno dei tre blog non è per niente commentato. il secondo non è commentabile, è un portale. nel tuo trovo spunti di approfondimento anche leggendo i commenti.
    e spero che qui, a parte questa parentesi, si continui con la qualità: “ok, efrem, ti abbiamo concesso questo sfogo, ma adesso torna a fare quello che stavi facendo, per cortesia!” :-)

    • @paolo be’ in effetti mi piacciano diversi commenti che qui compaiono… se devo essere sincero, all’inizio, due anni fa, non me l’aspettavo.
      e ho anche capito, sono lento io, che il numero dei commenti non ha alcun significato. a me fa piacere anche chi semplicemente lo attraversa questo spazio. anche in silenzio.

      il prossimo post è la news di una partecipazione… spero mi sarà perdonato :))))))))))
      però appena dopo c’è roba tosta. di quelle che mi trovo a guardarmi allo specchio nel vuoto

  2. vilma: “c’è chi usa il blog per promuovere il proprio lavoro o il prossimo workshop, per lanciarsi in monologhi liberatori, per guadagnare o per autocelebrarsi e queste differenze si rispecchiano puntualmente nella tipologia umana dei frequentatori del blog”. serve dire altro, efrem?
    basta scegliere. personalmente trovo che siano rimasti solamente tre blog che vale la pena seguire nel momento in cui sento la necessità di trovare argomenti, suggerimenti, citazioni e recensioni bibliografiche (non necessariamente inerenti alla fotografia) da approfondire successivamente con la tradizionale carta stampata.
    i restanti…bah…ogni tanto devo tirarmi su di morale e mi faccio una risata (magari amara) leggendo i commenti “dei frequentatori del blog”.

    • apperò!
      c’è da dire che i commenti non corrispondono necessariamente alla frequenza… ci sono blog dove è uso non commentare. e sono frequentatissimi comunque. quella del commento è una partita a parte credo. non estranea, ma a parte

  3. non ho mai pensato che in qualche modo qualche giudizio ti spaventasse, anzi, è evidente che lo richiedi e lo elabori, altrimenti non risponderesti o non avresti un blog. Non so se il sito è un luogo più sicuro, è vero che ti esonara dal rispondere, ma ti toglie anche la possibilità di dire la tua su eventuali critiche o fraintendimenti.
    L’uso ‘informativo’ del blog è utile e direi doveroso, è una delle sue funzioni fornire segnalazioni selezionate, inoltre chi vuole incontrarti sa dove farlo, lo scopo è evidente.
    Mi riferivo ad altri blog (tu certo immagini quali) dove i post sono spesso una ripetizione puntuale e pedissequa dei servizi della rivista che ha commissionato il lavoro, abbastanza noiosi……….

    • tu magari no… non l’hai mai pensato :)
      quanto ai blog che si occupano dei redazionali, non eludo e posso dire: beati loro! vuol dire che ne producono di continuo. a me non capita più con la frequenza di un po’ di tempo fa

  4. hai ragione, non si può dire cosa sia meglio, sono due luoghi diversi, nessuno dei due migliore dell’altro, entrambi sono “comunque una diretta rappresentazione dell’autore.”
    la differenza tra le due forme è che il blog obbliga a rimettersi in gioco, quando tu pubblichi una foto, magari scattata anni fa o già presente sul sito, in realtà ti rimetti in discussione, ti esponi al giudizio o al commento: mi dirai che può accadere anche con una immagine ‘silenziosa’, solo che, nel blog, il commento ha voce e vuole risposte, ti costringe a ripensarti, a condividere le tue scelte, ad usare le parole anche se non sei un blogger o un critico o uno scrittore
    c’è chi usa il blog per promuovere il proprio lavoro o il prossimo workshop, per lanciarsi in monologhi liberatori, per guadagnare o per autocelebrarsi e queste differenze si rispecchiano puntualmente nella tipologia umana dei frequentatori del blog.
    mi sembra che i tuoi apprezzino anche le parole, aspettando il reportage e il paesaggio, due temi sui quali mi sembra che tu ci abbia già fornito tracce con una scia di briciole.

    • in effetti sì vilma, un accenno di reportage e di paesaggio l’ho fatto.
      anch’io però uso il blog per informare su alcuni appuntamenti, mi sembra normale… o no?
      quanto al rapporto immagine-parola in fondo credo che ognuno vada per la sua strada. e ogni tanto si incrociano, almeno sul blog: se no che l’ho fatto a fare :)
      e poi vero… mi espongo a un giudizio. ed è normale che lo sia. ma non mi spaventa mica: non per presunzione, mi sono abituato tanti anni fa, quando ho iniziato, a sentirne di ogni per cui…
      ma questo accade su entrambi i fronti. alla fine potremmo dire che il sito è luogo più sicuro. apparentemente…

    • sinceramente preferisco percorsi più lunghi del weekend. comunque a breve ho un incontro – l’1 agosto in garfagnana – e a breve informo

  5. Ma c’è davvero chi equivoca?
    Mi è sempre piaciuta molto la nuova versione del tuo sito Efrem! Immediata e senza fronzoli: diretta e “la fotografia è tutto” :-)

    • molto gentile, diletta… e sì, c’è chi intenzionalmente equivoca. mentre un ordine in fotografia esiste: è dato da ciò che mostri

  6. …una risposta ad una critica poco costruttiva…!!!polemico!!! Mi piace!
    La prima volta che ho aperto questa piattaforma ho letto subito tutto l’intento personale nelle foto che hai inserito e la condizione di evoluzione continua dello stato dell’arte. Capisco bene quello che dici e supporto le tue tesi.

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