Veloce e sinteticissima intervista…
Giusto qualche risposta alle domande di ALL ACCESS PHOTO, che conosco e frequento grazie a Cecilia Ibañez che ne è l’anima.
non potremmo fare diversamente, credo fermamente nella soggettività degli ‘impatti’ e delle sensazioni e sono d’accordo con te quando dici “posso solo dire come la vedo io…… il modo che l’autore ha di vedere il mondo e di condividerlo attraverso la propria fotografia … questa idea estetica…una faccenda molto personale”.
e mi viene in mente una frase di borges molto suggestiva “ogni cosa, a ognuno, accade precisamente ora. secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell’aria, sulla terra e sul mare, e tutto ciò che realmente accade, accade a me”.
la riduzione di tutto a due concetti semplici e basilari, ‘qui e ora’ e ‘a me’, fuori dal tempo e dalla ragione, dentro la logica dell’arte, della religione, del sogno, del mito, nella terra degli incontri impossibili dove gli ‘impatti’ sono l’unico modo di comunicare.
intervista concisa e densa di concetti, sintesi di tutto quello che hai sempre affermato nel tuo blog, facile riconoscerti e, a tratti, riconoscere anche sé stessi.
per esempio quando dici “senti che ciò che stai guardando ti piace proprio. A volte senza alcuna spiegazione… anzi, spesso”, è esattamente ciò che succede a me.
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non potremmo fare diversamente, credo fermamente nella soggettività degli ‘impatti’ e delle sensazioni e sono d’accordo con te quando dici “posso solo dire come la vedo io…… il modo che l’autore ha di vedere il mondo e di condividerlo attraverso la propria fotografia … questa idea estetica…una faccenda molto personale”.
e mi viene in mente una frase di borges molto suggestiva “ogni cosa, a ognuno, accade precisamente ora. secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell’aria, sulla terra e sul mare, e tutto ciò che realmente accade, accade a me”.
la riduzione di tutto a due concetti semplici e basilari, ‘qui e ora’ e ‘a me’, fuori dal tempo e dalla ragione, dentro la logica dell’arte, della religione, del sogno, del mito, nella terra degli incontri impossibili dove gli ‘impatti’ sono l’unico modo di comunicare.
non potrei essere più d’accordo, vilma
intervista concisa e densa di concetti, sintesi di tutto quello che hai sempre affermato nel tuo blog, facile riconoscerti e, a tratti, riconoscere anche sé stessi.
per esempio quando dici “senti che ciò che stai guardando ti piace proprio. A volte senza alcuna spiegazione… anzi, spesso”, è esattamente ciò che succede a me.
ma in effetti vilma, è proprio così… l’impatto lo considero ancora importante: come potremmo fare diversamente?
Mi vado subito a riprendere Calvino.
Grazie per la bibliografia… per uno che la “fotografia” non l’ha studiata quando poteva è essenziale!
ciao
f
è proprio una bibliografia stringatissima… di corsa direi: il minimo secondo me. promessi sposi inclusi