La fotografia è fatta di niente.
Quasi niente…
Ed è tutto.
Un luogo a visibilità limitata.
Un pulviscolo, un margine.
Un dettaglio rotto al quale aggrapparsi.
Un labbro.
E ti riempie gli occhi.
Se non lo vedi, non lo vedrai mai.
È tutto così semplice, la fotografia non esiste.
E questo è il motivo, l’unico, del fotografare.
INSTA 98, 2018 – from the series INSTARANDA
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
Condividi/Share
Bella bella questa foto Efrem e è vero, dice tutto con niente. Ma è mossa vero?
sì, è mossa.
ci si aggrappa per appiccicargli un’emozione un pensiero per dare ritmo alla vita.
quanto movimento.
mi ero imposto il silenzio ma come si fa’ !?
perché, è una regola religiosa?
ma nooo nessuna regola tantomeno religiosa :) :)
sembra tutto fermo, c’e’ movimento.
Sto facendo una raccolta di alcuni articoli di questo Blog perché mi indirizzano alla risoluzione di questione che non avevo neanche verbalizzato nonostante ne sentissi la presenza. Sempre riconoscente. Spero di fare 4 chiacchiere prima o poi :-)
alla prima occasione chiacchieramo. giuro.
Efrem, ma menomale che scrivi questo blog, é che é pieno di brandelli di luce.
guarda le figure Mariangela :)
mi sento un “tantino” coinvolta ?
Basta 1 per far vedere quello che sei
se sei
tutti siamo coinvolti Elena. poi vero, c’è chi si sente di più, ma questo è un pregio, credo.
basta 1? no, non basta.
ma adesso quando rispondo anche a Paolo lo dico perché
Da un quarto d’ora sono fisso su questa fotografia stupenda. Conosco il tuo lavoro e seguo questo blog da tanto anche se non ho mai commentato (solo una volta) ma adesso voglio tanto dirti una cosa Efrem: in un sol colpo mi è chiaro cosa intendi quando dici che la tua riflessione è il frutto della fotografia che fai. Un caro saluto, Paolo
un querto d’ora… pensa Paolo che quando ho iniziato a collaborare coi magazine, l’art director di una gran bella rivista con la quale mi apprestavo a collaborare mi disse una roba fondamentale: ho bisogno di una fotografia che faccia soffermare il lettore per 3 secondi. tre secondi… mi sevono tre secondi. mi servì molto.
ma va meglio un quarto d’ora, grazie!
3 secondi? Mi prendi in giro. Perché solo 3 secondi? Come si fa a vedere una fotografia in 3 secondi?
quando i magazine avevano un ruolo di rilievo nella produzione fotografica, venne fatta una ricerca a riguardo. e fu calcolato in tre secondi il tempo che distingueva una fotografia con diciamo, concedimelo, appeal rispetto a quelle da “sfoglio”.
e sempre la ricerca in questione stabiliva che era la differenza tra lo sfogliare – meno di un secondo – e acquisire.
non so dirti se sia davvero così, ma questo è quanto. e i tre secondi però non limitavano nessuno… potevi andare anche ben oltre :)
quello era solo il tempo che determinava una differenza.