Fotografie di ritorno

Le fotografie sono il luogo dove non sei mai stato.
E non ci tornerai mai più.
Un viaggio di sola andata.
L’unico ritorno, delle istantanee.
Più saranno avulse e più riconoscerai i tuoi compagni di viaggio.

E questa è la sola utilità che m’interessa.

© Efrem Raimondi - All Rights ReservedRANDA 188b – Milano periferia, 2016. From the series INSTARANDA

© Efrem Raimondi - All Rights ReservedINSTA 78b – Lago Maggiore, 2016. From the series INSTARANDA

© Efrem Raimondi - All Rights ReservedRANDA 188 – Litorale adriatico, 2016. From the series INSTARANDA

© Efrem Raimondi - All Rights ReservedINSTA 81 – Lago Maggiore, 2017. From the series INSTARANDA

© Efrem Raimondi - All Rights ReservedRANDA 187b – Pianura Padana, 2016. From the series INSTARANDA

© Efrem Raimondi - All Rights ReservedINSTA 79 – Palermo, 2017. From the series INSTARANDA

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

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32 thoughts on “Fotografie di ritorno

  1. Vilma io ti ringrazio ma io non scrivo poesie le adoro solo. Io mi diletto nel fare fotografie che chiamo radiografie perché sono in cammino. Le fotografie io penso che o le regali a tutti o le vendi. Così dovrebbe essere per poesie disegni ecc… Le poesie sui muri di Firenze ti assicuro sono bellissime rendono più belli i palazzi le vie. Abolirei la legge anzi sarei favorevole ad una regolamentazione. Sarebbe bello avere uno spazio per le Fotografie. Un caro saluto Paolo Nava ( per uscire dall’anonimato mi presento )

  2. Na_Pa, trovo bellissima l’idea del vostro gruppo, poesie ovunque, poesie in regalo, da leggere, copiare, portarsi via, poesie sui muri che “colano con la pioggia” poesie di poeti-writer, come Haring, che lasciava i suoi graffiti sui muri della metropolitana di New York (“Un giorno, viaggiando in metropolitana, ho visto un pannello nero vuoto ……. Ho capito subito che quello era lo spazio più appropriato per disegnare. Sono risalito in strada fino ad una cartoleria ed ho comprato una confezione di gessetti bianchi, sono tornato in metropolitana ed ho fatto un disegno su quel pannello…..”).
    Pensa se anche i fotografi facessero così, attaccassero le loro foto sui muri, sui vagoni della metro, sui cassonetti, sulle palizzate….. La gente camminerebbe tra variopinti murales, guarderebbe finalmente la propria città, le strade, tutto quello che attraversa ogni giorno senza vederlo.
    E pensare che tutto ciò è reato (Art. 639 Codice Penale, così come modificato dall’Art. 3 della L. 94/2009, credo)

  3. No Efrem io non scrivo e sono un poco dislessico. La poesia mi sembrava che fosse in argomento ma come al solito non ne sono sicuro.

  4. ma se parliamo del ‘pianeta rosso’ forse è più probabile che ospiti pericolosi bolscevichi……
    e già che divaghiamo, leggendo il tuo testo a me è venuto in mente una roba che non c’entra niente: un titolo, “se una notte d’inverno un viaggiatore”.
    di notte, è più difficile capire se in quel luogo ci sei già stato, se quel percorso lo hai già fatto, se conosci i tuoi compagni di viaggio.

    • verissimo vilma. ma è solo una questione di abitudine. la notte impone una vista diversa. e se padroneggi la scala…
      poi la notte è un viaggio intimo. non condivisibile. ci si riesce con la fotografia e basta

  5. vilma… comunque a proposito di viaggi extraterrestri ricordo fascisti su marte, splendida parodia di quel meraviglioso surrealista che è corrado guzzanti

  6. “Un viaggio di sola andata”, come quello su Marte, che qualche temerario affronterà prossimamente. Un po’ fa paura, un po’ affascina.
    Non so se mi piacciono più le foto o il testo, che trovo splendido.

  7. Apprezzo molto queste fotografie dalla sorprendente leggerezza e forza: sono una compagna di viaggio :)
    Ciao! Veronica

  8. come è bello ed emozionante ritrovare i momenti che non potranno ritornare.
    Quando ero piccola mi mettevo in un angolo e guardavo ed annusavo tutte le fotografie che mi parlavano di luoghi, di persone care…di attimi. L’immaginazione mi riempiva e la fotografìa era il mio” tesoro nascosto”.
    Grazie Efrem!!

    • l’effetto ricordo, biba, è immediato. riguarda qualsiasi fotografia che in qualche modo ci appartiene direttamente.
      ci tengo però anche a un altro aspetto: non avere a che fare minimamente coi luoghi, con le persone o qualsiasi altro soggetto evidente delle immagini che ti trovi davanti. eppure…

  9. Le fotografie sono il luogo dove non sei mai stato.
    E non ci tornerai mai più.
    Un viaggio di sola andata.

    Queste tre frasi sono geniali. Possono cambiare il modo di pensare di chi le sa leggere.

    • deve però riconoscersi nelle fotografie che vengono restituite. se no non funziona Giorgio. è il presupposto. una regola non scritta ma fondamentale

    • se produci qualcosa di apparentemente estraneo, Fedigrafa, quel qualcuno che si riconoscerà, che si sentirà mosso magari da qualcosa che riconosce come luogo di appartenenza – probabilmente pochi – quelli sono i tuoi compagni. una questione di affinità

  10. quando vado a scartabellare tra le istantanee del passato di cui lascio dormienti i bit per qualche tempo negli HD così che maturino al meglio, o guardo stampe di carta ormai sgualcita, vedo la mente vagare nelle situazioni e viverle molte volte in modo diverso da come le avevo vissute e raccolte nella memoria. Anche le foto cambiano prospettiva e assumono contorni e contenuti nuovi e curiosamente si appannano o si esaltano di luce senza un preciso movimento intellettuale…potere della mente o della fotografia ?

    • a volte Roberto succede che certe immagini debbano sedimentare. e siamo noi che le vediamo con luce diversa. magari improvvisamente dopo anni. succede.
      e siamo noi

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