HUMAN SPACES è stato il tema di questo Fuorisalone.
Una settimana davvero tosta di lavoro, per INTERNI magazine: media ore dormite per notte, quasi cinque. Quasi.
Ma è solo così che funziona. Se no si può sempre ringraziare e declinare.
Direttamente dalla Statale, nell’aula magna adesso deserta: da solo su in platea in un silenzio assoluto. E accogliente.
Quest’anno niente ritratti, per vari motivi.
Magari è più semplicemente la famosa crisi del settimo anno…
Che cadeva giusto con questa edizione.
Quindi mi sono concentrato su altro: una sorta di reportage tra installazioni, conferenze, luoghi. Il mio percorso è utto qui, Università degli Studi di Milano.
E allora sì, gli spazi dell’uomo. Solo che lo spazio è uno.
Tra l’altro condiviso con tutti gli altri ospiti.
Che sono incommensurabilmente meno invasivi e dannosi dello human.
Pubblico solo cinque immagini, quelle che…
© Efrem Raimondi – All Rights Reserved
Installazioni:
DESIGN ISLAND by Ludovica Diligu per Labo.Art
LA PORTA DEI SOGNATORI by Dario Curatolo per Nerosicilia e Mosaicomicro
GIRAFFE IN LOVE by Marcantonio per Qeeboo
HUMAN SPACES BAG – Guan Fu Hao/Tainan per INTERNI magazine
THE PERFECT TIME – by Ico Migliore – M+S lab per Whirlpool
Più due della lectio magistralis di Guido Canali per il ciclo di conferenze del CNAPPC.
Il reportage delle conferenze è un luogo fotograficamente a parte, tra la documentazione e la rappresentazione: un equilibrio fragile, basta poco e…
Comunque si impara molto. Per esempio a muoversi come un gatto e diventare invisibili. Quasi invisibili…
Anche per questo tutto il lavoro è fatto con uno smartphone.
E il fatto di incrociare qualche – raro – sguardo di sufficienza mi faceva sentire perfettamente a mio agio: invisibile appunto.
La destinazione è il sito di INTERNI ed è la sesta edizione che seguo in coppia con Danilo Signorello, che firma i testi.
Finito.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
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Come sempre ottimo lavoro e bellissima esperienza al Fuorisalone
il fuorisalone… faticona piacevole
Sono d’accordo!
Quando si è condiviso tempo, molto tempo, denso, le parole sono altro, si guarda e si vede, insieme, grazie…
a cosa ti riferisci Mauro?
Ciao Efrem. Grazie per la citazione. Grazie per la faticosa ma intensa settimana trascorsa a lavorare insieme. Fotografare con una Nikon D5, una Polaroid, una Rolleiflex 6×6, una Hasselblad 500 o con uno Huawei P20 Pro? L’importante è dare valore alle foto che si fanno, scattare sentendosi coinvolti. Se siamo in questo mondo, nel 2019, dobbiamo imparare a gestirlo. La contemporaneità di un evento come Human Spaces si racconta con strumenti contemporanei. Come uno smartphone appunto. Un giorno non molto lontano fotograferemo con gli occhiali. E allora? Le sfide vanno accettate. Come hai fatto tu durante l’evento di Interni. Quello che conta è conservare il diritto di fare delle scelte. L’importante è che sia tu a tenere in mano lo smartphone. Non viceversa. A presto…
speriamo di no Danilo, speriamo che almeno gli occhiali… hai idea del numero di immagini?
grazie a te della collaborazione
Belle! Tutte. Quando uno sa quel che fa!
grazie Federica
Ma di cosa stiamo parlando? Son quattro foto col cellulare! Ma dai!
otto. sono otto fotografie fatte col cellulare. almeno contare, carlo pensa
Che spiritoso! E solo per educazione non aggiungo altro. Saluti.
sì va be’ carlo pensa… o articola qualcosa e allora ci sono. se no la chiudo qui.
Colpisci sempre con le tue immagini: hanno una forza irresistibile e si vede che il mezzo ti è indifferente Efrem. Tu attraversi tutto, sei grande. Ciao carissimo.
ciao Alessia. molto gentile, grazie
Ti ho cercato.
O meglio, in un modo o nell’altro ti ho trovato perché eri si invisibile ma eri lì. Ho portato con me una polaroid 600 in una bella mattina di sole in cui ho potuto staccare da quelle 5 ore di sonno che conosco bene.
Ho preso l’occasione per salutare vecchi colleghi di mia Moglie e per cercare spazi per produrre 4 istantanee. Interni mi piace sempre tanto. Le tue, che siano da smartphone o altro, sono sempre piacevoli.
Un abbraccio.
Fabio
certo che ero lì. appunto invisibile.
un abbraccio a te Fabio