La mia famiglia è la personale che terrò da BDC28, splendido spazio espositivo nel cuore di Parma.
9 – 25 novembre. Inaugurazione l’8 alle 18,30.
Si inserisce nel programma del Colorno Photo Life che si svolge nella Reggia di Colorno,
e in questa sede sabato 10 alle 18,30 terrò la lectio Presente imperfetto.
La mia famiglia è una mostra particolare.
Che nasce da un confronto con Laura Manione – sua la curatela – sul tema della famiglia in Italia. E che cosa ho da dire fotograficamente su questo.
Niente.
Perché per come lavoro è un tema troppo grande, quasi privo di confini. E io ho bisogno di confini. Se non ci sono li pongo.
Non è un fatto espressivo, questo viaggia per fatti propri e lo assecondo.
Solo, è vitale una relazione nella quale riflettermi. E su questa abbiamo interagito.
Quindi sì, se la famiglia è la mia, va bene.
Nella prefazione al catalogo sono più netto:
C’è una famiglia che trovi e non è discutibile.
E una che scegli.
Una famiglia variabile.
Su questa mi sono regolato saltuariamente negli ultimi trent’anni.
Col mezzo fotografico di circostanza, e per me uno vale l’altro. Quasi.
Fuori dal confine di specie: i miei gatti – qui due – e una pianta
in particolare, un ficus elastica. Che mi è stata molto vicina.
E lo è ancora.
Un percorso intimo, anche straziante: la relazione con la mia
famiglia trasversale. Oltre il genere. Che non so che farmene.
Ed è ciò che realmente è esposto.
Poi per fortuna c’è la riflessione di Laura Manione che affronta questo insieme di quindici opere e dà loro ciò che serve per non scappare. Perché qualcuna è violenta.
E forse non avrebbe mai voluto essere appesa. Forse.
Il testo si trova nel catalogo o in mostra.
A proposito del catalogo… Questo inaugura la collana panniappesi col numero 01.
Ma c’è anche il numero 00, introdotto d’ufficio dalla mostra senese dell’anno scorso: Portrait for sale.
Esaurito.
Perché sono tirature limitatissime e numerate.
Ma del catalogo pubblicherò a breve.
Mia madre, 1997 – 38,5 x 50 cm. Edizioni 9 + 2 P.A.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
Ringrazio i miei compagni di viaggio Lucia Bonanni e Mauro Del Rio, alias BDC28, che hanno fortemente creduto in questa mostra.
Ringrazio Gigi Montali, che sovrintende al festival e che mi ha in primis invitato a Colorno.
E naturalmente ringrazio Laura Manione per il testo e per la curatela. Ma detto tra noi, anche per avere sopportato i miei sbalzi.
Un grazie anche a Fro. So io perché.
INFO
BDC28 – Parma, Borgo delle Colonne 28 – Opening mostra 8 novembre h. 18,30
info@bonannidelriocatalog
Reggia di Colorno – Colorno, P.zza Garibaldi 26 – Lectio 10 novembre h. 18,30
info@colornophotolife.it tel. 0521 312545
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Intrigante…interessante…sempre il meglio di te…
Da visitare! La metto nella lista delle cose da fare! E poi ogni volta leggerti è fare un percorso che va oltre la razionalità <3 Adoro! Grazie!
mi sa che sei un po’ in ritardo :)
:( e te pareva…mai una gioia :(
è del novembre-dicembre 2018 :)
:( giusto ieri insomma…
Pingback: La mia famiglia – Interni Magazine
grazie!
Come sempre, la sensazione di fronte alle tue fotografie è quella di respirare, di uscire dalla cappa e trovarsi in uno spazio (stavo per scrivere spiazzo, non per caso….) nuovo, aperto. Conto di venire a respirare dal vivo, alla mostra.
grazie laura a. che dire? mi fa davvero piacere
Il tema di questa Mostra mi affascina. La visitero’ assolutamente. Un augurio di raccogliere tante soddisfazioni .
Un saluto.
Enzo Crispino.
grazie per l’augurio Enzo. non nascondo che è una mostra strana… vedremo. mi saprà dire se avrà piacere. grazie ancora
Aspetto di vederla poi ti dirò
devo essere sincero Karl, anch’io aspetto di vederla
una dolce signora bon ton, il filo di perle e gli orecchini, il sorriso composto appena accennato, l’abito scuro e un po’ severo….. inaspettatamente virata sul giallo.
Ce lo spieghi (se c’è una spiegazione) ?
sono stato filologico vilma. e non c’è una vera spiegazione. questa è un ritratto del ’97… precisamente 25 dicembre 1997. sulla scia di alcuni ritratti post mortem di mio padre… secondo natale senza. e toglievo definizione, toglievo volume, toglievo un sacco di roba. ma lasciavo la patina prodotta dalla luce che usavo accentuata dal processo chimico che usavo – uno sviluppo allora denominato crossover – e che accentuava contrasto e piattezza. quello che è accaduto è che di questo ritratto me ne ero dimenticato. l’ho trovato cercando in archivio. l’ho scansito mantenedo esattamente il tono originale. solo che se usi bene lo scanner, ed è un ottimo scanner, legge cose che altrimenti non vedresti. facendo solo il suo lavoro, cioè appunto registrare le informazioni del negativo. tutte quante. e il risultato è sì filologico, ma con molta materia in più. leggera in questo caso. è un po’ fuori dal mio percorso abituale. ma questa fotografia, questo ritratto a mia madre lo sento fortemente mio. altro non saprei cosa dire…
Comprendo il dubbio di Vilma sul tono e aggiungo una domanda per lei Efrem: in che modo filologico? Grazie. Roberto
era una fotografia dimenticata. ferma in archivio, in una cartella, più o meno dal ’97. riscoprirla per come è stata vista allora e quindi mantenerla esattamente com’era.
che volendo avrei potuto cambiare. invece no. questo il senso filologico
Buongiorno Efrem, molto bella l’immagine di sua madre. Potrebbe dire qualcosa di più sul rapporto curatrice fotografo? Per esempio se fosse leggibile il testo di Laura Manione?
Come ha funzionato la cucina di questa mostra? Mi interessa molto. Posto che acquisterò il catalogo, mi farebbe piacere che mi rispondesse. Anche la dottoressa Manione se non chiedo troppo. La ringrazio, Roberto.
buongiorno Roberto M… il testo di Laura Manione, essendo suo, mi sembra corretto sia lei a gestirlo. quindi: o lo divulga lei, o si presenzia alla mostra, o come nel suo caso si acquista il catalogo. nessuna delle tre cose esclude le altre. come ha funzionato… parlo per me ovviamente: bene! ma è stato semplice. non facile, semplice. innanzitutto tra curatrice/curatore un’intesa dev’esserci a priori. in primis abbiamo discusso sul tono della mostra. e questa non è stato proprio facile da pensare. siamo partiti da una selezione di immagini un po’ più ampia di quella esposta – che sono 15. questo editing l’ho fatto io e gliel’ho sottoposto. Laura Manione ha detto la sua. alcune sono state escluse, altre sono state riprese dal mio archivio fino ad arrivare appunto alla selezione finale. che è il frutto di una continua dialettica, piuttosto pensata. in più in questo caso c’era davvero la difficoltà di una mostra le cui opere attraversano un grande spazio temporale. insomma è stato un lavoro realmente a due. poi c’è stato il catalogo, e in questo caso abbiamo verificato l’impaginato, la sequenza delle pagine. adesso ci manca una sola cosa: l’allestimento. personalmente credo di avere un grande rispetto del lavoro e delle competenze degli altri. quindi è stata, come in altre situazioni, un’ottima collaborazione. e infatti spero di rinnovarla. mi auguro di essere stato, non dico esaustivo, ma un minimo chiaro. la ringrazio anch’io
Gentile Roberto M.,
ritengo che Efrem abbia risposto esaustivamente alla sua richiesta.
Aggiungo solo due brevissime notazioni: per quanto vi siano delle regole comuni, chiamiamole così, che appartengono al “mestiere”, ogni curatela ha un percorso proprio difficile da riassumere e teso a rispettare e valorizzare al meglio il lavoro e le intenzioni dell’autore.
Affinché il risultato funzioni, su tutto vale ciò che ha scritto Efrem: il rispetto dei ruoli e delle competenze.
Per quanto concerne il testo, non me ne voglia, non posso fare altro che invitarla allo spazio BDC di Parma o ad acquistare il catalogo. Non sarebbe corretto citarne anche solo alcune parti in assenza delle immagini per cui è stato pensato e scritto.
Spero di esserle stata di qualche utilità e le auguro buona giornata.
Vi ringrazio per le risposte. Auguri una buona mostra a entrambi. Roberto
grazie Roberto
La voglio vedere! Bellissimo il ritratto a tua madre. Ciao Efrem, ci vediamo a Parma
con vero piacere Lavinia. ciao!
Grazie
Per le immagini che ci doni,
Per gli stimoli di riflessione e approfondimento,
Per i confini infranti e per quelli che ci sono utili per riconoscerci,
Per le tue parole che arricchiscono ulteriormente le tue immagini
Un abbraccio
Luciana
grazie a te Luciana. davvero. ricambio con grande piacere l’abbraccio