Ho letto una poesia scritta su un muro a Firenze che secondo me spiega come deve essere una fotografia!
La condivido:
“Mi regalo a voi che passeggiate per farmi leggere .
Per esistere anch’io, sempre, da qualche altra parte”.
Efrem la tua fotografia ci porta in tanti posti, anche diversi.
E’ viva e sarà sempre viva di morte, e’ cruda come dici tu.
Io non scrivo bene spero di essermi spiegato.
Grazie per farmi fermare a pensare.
e allora già che ci siamo ricordiamo anche Patty Pravo, una che non si lasciava trattare da bambola da nessuno.
correva l’anno 1968 e di ‘femminicidi’ non ne parlava proprio nessuno.
uso un pensiero di Loredana Montanari per commentare questa tua “intensa” istantanea
Chiesi alla speranza di non abbandonarmi. lei mi guardò incredula e disse: “sono nei tuoi occhi, nel tuo sorriso incerto. sono nel palpito che muove le tue ciglia. Cercami in quel pensiero che nasce al mattino senza veder tramonto, cercami in una lacrima che non sarà mai ultima, e in quel respiro rotto che ti attraversa l’anima”.
come già altrove, il mio commento è una poesia di Alessandra Carloni Carnaroli, non meno cruda…
noi abbiamo bambine
non ignifughe
sul lato violento della strada
noi abbiamo bambine
con le manine
a supplicare
“alt”
come un gioco di
macchinine
e scontri frontali
contro un muro di fuoco
che si alimenta di ogni neo
sulla faccia di ogni fibra sintetica
che squaglia
noi abbiamo bambine
non ignifughe
signore
non testate per l’acido
per le vanghe di ferro
per le pugnalate.
noi abbiamo bambine
non ignifughe.
Infatti. .. sopratutto non solo…. l innocenza di una bimba. .. di una bambola senza una scarpina. .. e poi…. sarà immaginazione ma vedo sul terreno una impronta di scarpa che fa rabbrividire…
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Questa fotografia parla di violenza , morte e vivrà sempre in questo ricordo.
be’ sì Na_Pa…
Ho letto una poesia scritta su un muro a Firenze che secondo me spiega come deve essere una fotografia!
La condivido:
“Mi regalo a voi che passeggiate per farmi leggere .
Per esistere anch’io, sempre, da qualche altra parte”.
Efrem la tua fotografia ci porta in tanti posti, anche diversi.
E’ viva e sarà sempre viva di morte, e’ cruda come dici tu.
Io non scrivo bene spero di essermi spiegato.
Grazie per farmi fermare a pensare.
ti spieghi benissimo Na_Pa. solo: viva di morte?
e allora già che ci siamo ricordiamo anche Patty Pravo, una che non si lasciava trattare da bambola da nessuno.
correva l’anno 1968 e di ‘femminicidi’ non ne parlava proprio nessuno.
non ne parlavano. ma c’erano. più o meno stessa dinamica. coperta dall’omertà sociale, credo vilma
uso un pensiero di Loredana Montanari per commentare questa tua “intensa” istantanea
Chiesi alla speranza di non abbandonarmi. lei mi guardò incredula e disse: “sono nei tuoi occhi, nel tuo sorriso incerto. sono nel palpito che muove le tue ciglia. Cercami in quel pensiero che nasce al mattino senza veder tramonto, cercami in una lacrima che non sarà mai ultima, e in quel respiro rotto che ti attraversa l’anima”.
sì Roberto, per molte è tutto ciò che resta
come già altrove, il mio commento è una poesia di Alessandra Carloni Carnaroli, non meno cruda…
noi abbiamo bambine
non ignifughe
sul lato violento della strada
noi abbiamo bambine
con le manine
a supplicare
“alt”
come un gioco di
macchinine
e scontri frontali
contro un muro di fuoco
che si alimenta di ogni neo
sulla faccia di ogni fibra sintetica
che squaglia
noi abbiamo bambine
non ignifughe
signore
non testate per l’acido
per le vanghe di ferro
per le pugnalate.
noi abbiamo bambine
non ignifughe.
laura, la trovo splendida. e cruda appunto
Si Efrem… penso che i miei occhi non hanno voluto vedere. ..
ci si difende, ida. comprensibile. lo faccio continuamente. tranne in fotografia, non so perché
Sola, rotta e con le spalle al muro, ma così bella. Non si può continuare a guardare altrove, bisogna aiutarla…
già Roberta, faccio quello che posso. anche la fotografia è un buon mezzo. non risolve, ma a volte…
Infatti. .. sopratutto non solo…. l innocenza di una bimba. .. di una bambola senza una scarpina. .. e poi…. sarà immaginazione ma vedo sul terreno una impronta di scarpa che fa rabbrividire…
ida, se per questo ha anche una gamba staccata…
È triste …. bambolotti innocenti raccolti in mare e non solo. …
soprattuto e non solo ida
mi piace moltissimo.
Moltissimo.
E poi, mi ha fatto tornare in mente Kafka e la bambola viaggiatrice :)
Ciao!
ciao iara