Con le mani sbucci,
le cipolle…
Con i piedi invece,
ci flagelli…
Uno sciame così,
all’improvviso…
Qualche avvisaglia c’era già stata ma erano solo sprazzi, manifestazioni individuali di ricerca delle proprie radici.
E infatti si trattava perlopiù di riprese in pianta: tu su, i piedi giù, saldamente a terra.
In fondo un pretesto per comunicare che con quelle appendici si muoveva anche il resto di te: loro pirlano qui e là e tu, che ci sei sopra, pirli con loro.
Lo sciame è oltre: piedi finalmente staccati da terra a segnalare un netto dissenso dalla formula meccanicistica che li costringe comunque attivi. Che anche se statici sentono l’incombenza di sorreggerti.
La mole iconografica – più mole che icona… che manco gli Alinari – fa però pensare più a un trattato collettivo sulla negazione della legge di gravità.
Infatti al cospetto de La grandeur de la vision horizontale – a differenza della precedente, spesso preda dell’incertezza verticale – non possiamo che ratificare la nuova leggerezza acquisita dai piedi, finalmente liberi di roteare a piacimento per il file preposto.
E per tutto il web.
Anche uno solo a volte, che l’altro si è nascosto perché timido.
Emotivamente apprezzabile, commovente direi, lo slancio affettuoso e riconoscente nei confronti del nostro primario mezzo di locomozione.
La mia amica A.G. ha scritto sulla sua pagina Facebook: Posterei anch’io una foto dei piedi in vacanza, ma poi si vede che mi mangio le unghie.
una breve nota per gli utenti di instagram, per la serie “tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai avuto il coraggio di chiedere”:
http://www.artonweb.it/fotografia/articolo40.html
quanto ai piedi, uno dei soggetti più presenti in instagram dopo il cibo variamente confezionato, finalmente liberi prima di tutto dalle scarpe e poi dal gravoso compito di assicurarci la stazione eretta, proporrei la fondazione di un “Movimento autonomo per la liberazione del piede” sul modello del “Fronte di liberazione dei nanetti da giardino”. In attesa di adesioni, saluti.
interessante e condivisibile il tuo articolo… dal mio angolo è da un po’ che parlo di patologia, che taggo #fotografiapatologica.
oltre a piedi e cibo (questo soprattutto in usa e uk), da aggiungere il cappuccino nelle sue svariate e variopinte rappresentazioni.
quanto al fronte di liberazione nanetti, se frequenti instagram ho giusto postato una foto… crime scene.
è un mondo difficile :)
infatti, ho notato la tua C.S.I.
a proposito di instagram, non so se sai che le foto postate vanno anche qui
https://www.photosugar.com/i/efremraimondi
divertente la nota sulla privacy
https://www.photosugar.com/info/privacy
alla faccia del copyright!
non ne sapevo niente. fino a questa tua segnalazione. interessante…
della privacy mi interessa poco, la mia intendo, altrimenti non userei i social network. quanto al copyright mi sembra la solita roba, che loro chiamano “informazioni”. e l’uso che ne possono fare è talmente da calderone, ipotetico tra l’altro, che non mi preoccupa. essendoci una paternità. altro uso io non lo individuo… ma è vero che il linguaggio del diritto, soprattutto in eng, mi è estraneo.
provino però a farne un uso commerciale di qualsiasi tipo…
intanto ti ringrazio. dritta utile.
Più mole che icona è esattamente com’è la situazione! Ma perché tutti a fotografarsi i piedi? La tua amica A.G. è stata geniale!
sì valeria, la fanciulla è stata notevole.
Iin effetti è stata una vera e propria invasione di piedi! Tra l’altro piuttosto bruttini molti. Seguo il tuo blog da un po’ e mi fa piacere trovare anche questa nota leggera. Ciao Efrem
leggera leggera… sbando d’estate :)