Viaggio al termine della notte – Seconda eccezione

Questa la seconda eccezione.
Che a differenza della prima, Una storia d’amore
https://blog.efremraimondi.it/una-storia-damore-prima-eccezione/
ha molto a che fare con la fotografia.
Perché Viaggio al termine della notte è totalmente un’opera visionaria. E allucinata.
Un viaggio attraverso la notte dell’uomo, la più idiota specie che calpesta il pianeta, ma anche attraverso la notte in quanto tale.
Che è un tempo straordinario iconograficamente.
La luce è altra, che la trovi o ce la metti. E a breve ne riparleremo.
Céline la luce ce l’ha messa. Ed è una luce senza mediazione.
E senza postproduzione.
E c’è un altro motivo per cui questo viaggio è fondamentale per chi fotografa: il linguaggio. La sua assoluta centralità.
Che diventa l’identità narrativa di una autoreferenzialità potente e rigorosa.
Le vicissitudini di questo capolavoro sono già di per sé motivo di narrazione, ma al momento chi se ne frega.
Quello di cui invece ci dovrebbe fregare da subito, è che Céline firmò un contratto capestro alla sola condizione che non venisse cambiata neanche una virgola, nemmeno una sillaba del suo romanzo.
Al centro la sua visione, il resto, tutto il resto, viene dopo.
Un inno anti omologazione. Imprescindibile. A costo di morire.
Éditions Denoël il primo editore, 1932. Poi subentrò Gallimard.
Ho una venerazione per il Voyage
Mi ha dato tantissimo. Ed è come una Bibbia per alcuni percorsi notturni che ho affrontato, fotocamera in mano.
Un giorno di un po’ d’anni fa, entro nella piccola biblioteca di Saint Jean Cap Ferrat, con tanto di tessera, un vezzo che avevo quando leggevo, e vedo il Voyage in edizione illustrata. Di cui ne sapevo nulla. L’ho appena sfogliato e sono andato all’istante a Nizza, in una libreria che amavo, la storica Jean Jaurès. E l’ho preso. Non potevo non averlo.
Io amo le librerie… passerei ore anche fermo a guardare il vuoto, mi basta l’odore.
Che mi serve. Che mi restituisce ciò che certi editori, certi strateghi del marketing e anche certe redazioni mi tolgono.
Sempre Gallimard, illustrato da Jacques Tardi. Splendidamente.
Non sempre funziona, ma in questo caso sì.
Perché Tardi ha sentito e tradotto l’urgenza espressiva di un linguaggio fatto di immagini. Senza mediazione.
Linguaggio puro, quello che alcuni celebrano solo se celebrato.
Come una vecchia campagna della Y10, Lancia/Fiat autovetture: piace alla gente che piace.
Céline invece non piace. Lo ami. O no.
Ma di cosa parli? Non sai neanche che esiste.
Io sì.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Voyage au bout de la nuit, de Louis-Ferdinand Céline.
Jacques Tardi.
1992, Éditions Gallimard.
Illustrato, 384 pagine, rilegato, 21 x 29 cm.
€ 50/60,00. A trovarlo.

Questa invece l’edizione non illustrata

7 thoughts on “Viaggio al termine della notte – Seconda eccezione

    • dura da trovare maurizio! consiglio on line. oppure, forse, la milano libri, in via verdi. questo per l’illustrata.
      l’altra ovunque. passionale sì!

      • non mi sorprendo per la passione, non potrebbe non piacerti, quella punteggiatura, quello stile orale, quel ritmo spezzato, quelle rotture sintattiche in continua altalena…… a me ricorda Remarque, anche se non c’entra niente. E Kerouac.
        Nell’edizione che proponi trovo assolutamente straordinarie le illustrazioni, il taglio fotografico, le scene aperte che continuano all’esterno del quadro, lasciando intuire il contesto oltre i bordi.

        • la prima volta che l’ho letto, mi ha sconvolto. e entusiasmato. immagini e allucinazione. profonda… davvero dentro una notte squarciata da lampi… una luce che amo.
          vero vilma? il taglio di jaques tardi è fortemente fotografico. oltre i bordi, concordo.

  1. se non si sa ci si documenta…e appena appare un titolo di un libro o uno scrittore che non conosco vado subito alla sua ricerca. lo trovo, leggo qua e là, chi è, era, cosa ha scritto, le sue idee, come la pensa, ecc. E’ tosto Louis! che prese il nome dalla nonna Céline, l’unica che gli è stata vicina. Ebbe un’infanzia mica facile e felice…, come del resto la sua vita…
    Credo che nei suoi scritti si rifletta il suo vissuto, il passato te lo porti dietro, non lo dimentichi…
    D’accordissimo sulle librerie, da quando ero una bimba, ogni volta da allora, annuso i libri appena li compro, è come respirare ciò che è scritto ancor prima di leggere, entrare nella vita di tutti i personaggi e di tutti gli scrittori.
    Curiosa di questo libro, anche della versione illustrata.

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