Arroganza e dileggio.

Direttamente da Youtube.

Gira in rete questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=PrmjYu6opls&feature=youtube_gdata_player
E le risate e gli sfottò si sprecano. Non sono il paladino di nessuno e non conosco l’autore del video.
A me non viene per niente da ridere. E anzi mi fa incazzare questa berlina. Che è il vero elemento triste.
Ci piace vincere facile? Ci piace davvero questo tiro a un bersaglio così esposto?
Troppo esposto… E tutto ‘sto coro è composto da soli geni della fotografia?
Da gente che invece ha proprietà di linguaggio verbale, capacità di scrittura e, soprattutto, dialettica iconografica?
Non è che quattro foto su Flickr o due di redazionale sulla rivista di turno diano titolo allo sberleffo. E neanche quattrocento, sempre ficcate a calci su Flickr, o duemila in ordine sparso su tutti i magazine del mondo: non c’è patente per l’arroganza.
Trovo disgustoso questo dileggio.

P.S. Non ha alcuna importanza la veridicità del video.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

46 thoughts on “Arroganza e dileggio.

  1. huahauh! non l’avevo mai visto in vita mia.. comunque secondo me è uno che si diverte alla grande.. ho visto il video sulla color correction.. (la colon collecscion!!!)
    http://www.youtube.com/watch?v=D1BEhPhcVw0
    il fiume di colore blu chiaro con macchie blu scure che è stato cambiato in color magma.. dice volevo farlo color giallo paglierino, ma alla fine magma era più interessante da vedere.. è un comico geniale! XD

  2. ho visto i video e ho riso fino alle lacrime. finalmente un po’ di ironia in un mondo che si prende un po’ troppo sul serio e in cui tasti, tecniche, definizioni per molti sono dei feticci. poi magari si scopre che uno che riesce a ironizzare così bene è anche bravo. magari la foto della sposa col fiume color magma è un capolavoro…

  3. Eccomi qui……quella che ha lanciato il sasso :)
    Confesso che quando ti ho linkato il video (e relativi commenti) non pensavo avrebbe suscitato questa reazione…….a me e’ scappato banalmente un sorriso :)
    Il signore (attore o no che sia) esiste veramente, ne esistono moltissimi ahimè e i commenti ci stanno, ne ho letti di peggio, molto più irritanti, anche da parte di professionisti che francamente se lo potrebbero risparmiare.
    Un applauso comunque ad Ubaldo:
    se autentico gran bel coraggio a mettersi in gioco così
    se attore gran bella prova di recitazione (non si scompone neanche mezzo secondo) :-)

  4. così giusto per fare polemica, secondo me basterebbe provare a postare alcuni tuoi scatti, efrem, non noti o meglio ancora non pubblicati su un qualunque forum o posto che si vuole sul web con un meraviglioso pseudonimo,. scommetti che riceveresti le stesse critiche o addirittura peggiori?

      • naa sei comunque conosciuto… non fare il modesto!
        PS varrebbe anche per le mie fotografie, ma c’ho il problema di farle proprio vedere…

        • essere conosciuto, come dici tu, a volte è un ulteriore difetto. soprattutto in rete.
          hai il problema di farle vedere?

          • Si, una parte e’ consapevolezza di ciò che valgono/dicono, dall’altra sono per lo più foto di famiglia e anche qui il valore e’ personale. Devo ammettere di avere un paio di progetti in mente, ma al momento non riesco a metterli in opera.

            • ho fatto un blog apposta. almeno immagini e bersaglio sono più individuabili.

            • E’ diverso l’ambito, se pubblichi le foto su un forum sono alla mercè di tutti, sul tuo blog è più facile che ci vengano quelli che ti conoscono per un motivo o per l’altro e magari apprezzano il tuo lavoro, non so se mi spiego. Ringrazia ad esempio Google che ti ha regalto me… su un forum se ti ci fossi iscritto, sicuramente avresti avuto un riscontro diverso.

            • ti spieghi stefano. anzi mi sto convincendo che faccio schifo. quasi schifo…

            • Naa… Sbagli proprio… Capisco l’auto ironia, però resti uno dei maggiori autori italiani, con il fardello che questo comporta :)

    • Scusate l’intrusione, ma è interessante. Quindi Stefano, quello che dici è che un blog in cui un autore ci mette la faccia e il nome, insieme ai propri lavori, decide in qualche modo di non esporsi a critiche? In questo modo l’anonimato non diventerebbe quasi una sorta di merito?

      • bene mi fa piacere questo intervento Andrea, perchè temo di non aver esposto con sufficente chiarezza il mio pensiero, anche in base all’ultima risposta di efrem. Dipende molto da come l’autore si pone e di cosa parla. Due esempi diametetralmente opposti: Efrem Raimondi e Settimio Benedusi. Bene il buon Efem è una persona squisita, parla del suo lavoro, ma non solo, di aspetti collaterali alla fotografia, è molto determinato e chiaro in quello che scrive e pubblica, non si vanta, prende sempre sul serio ogni intervento (tra l’altro io probabilmente sono il più ignorante e meno informato delle persone che contribuiscono su questo blog, dove ho notato interventi non solo di fotografi, ma di diverse persone decisamente acculturate). Sul blog di Benedusi, altro grande fotografo, l’autore interviene raramente, solo per rispondere a sfottò di vario genere, ma spesso è lui stesso a “provocare” accesi dibattiti su cosa scrive sul suo blog.
        Questi due esempi spero chiariscano il concetto che ho di blog, che comunque è seguito da un certo pubblico, che comunque ama o odia, più che le fotografie il personaggio.
        Ben diverso è il discorso di un forum, ne seguo un paio in particolare, uno canon e uno nikon (quello nikon meno a dire il vero, ma è normale usando io canon). Su un forum di fotografia si trovano una sparuta schiera di professionisti e una grande massa di fotoamatori (mi è venuto in mente come Chiara ha descritto bene la fauna in questione: “sottobosco di aspiranti fotografi e affini” nei quali ci vanno anche a finire i professionisti non famosi, purtroppo, sicuramente bravi, ma che non sono “famosi” come Benedusi o Raimondi).
        Nel forum se uno posta una fotografia, normalmente viene giudicato dal fotoamatore di turno che ha le seguenti caratteristiche: è un fan sfegatato del proprio marchio ed è feticista della propria attrezzatura, si sente un artista o un artista mancato per una serie di sfortunate congetture, è aggiornatissimo sulla tecnologia, ha letto molti libri di fotografia su regola dei terzi, inquadratura perfetta ed esposizione corretta. Quindi niente orizzonti leggermente storti, niente foto fuori fuoco, rispetto delle regole etc. Sul forum nikon è stato postato un interessante esperimento, messe alcune foto di Bresson e altri famosi autori del passato, con le relative risposte che si ricevono nei forum oggi, che sono ciò che ho postato sopra, troppo su, troppo qui e troppo li, senza domandarsi il perchè dell’immagine. Che sono poi le persone che hanno deriso l’autore del filmato.
        Spero in questo modo di aver espanso un po’ meglio il mio pensiero.

    • il video vilma… il video ha scatenato risposte cronologicamente diverse: la prima, quella immediatamente dopo e con un’onda lunga, di scherno. ed è quella per me il soggetto.
      la seconda, a sorpresa svelata (mica ancora per tutti) di retromarcia rispetto a quanto eventualmente ci si era sbilanciati prima. a riprova di un’arroganza che farcisce abbondantemente molti luoghi della fotografia. io mi concentro su questo indice.
      sulla pagina che linki, e che gira da un po’ a supporto, ci sarebbe da lavorarci per bene.

      • Efrem, guarda qui l’alter ego di Ubaldo
        http://tube.7s-b.com/carmine+girolamo/
        Secondo me si tratta di una neanche tanto nascosta operazione pubblicitaria, la fotografia non c’entra, lo scopo è proporre il personaggio (devo dire molto divertente). Le varie reazioni, se tutte vere, sono una specie di test, del tipo “ne parlino pure male, purché ne parlino”. Credo.

    • Anche io ho visto questo video, ma a me ha fatto una grande tristezza.
      Poi ho pensato che forse era un falso anche se non capisco lo scopo: se è un provino come ironicamente dici Vilma va bene, promozione piena! Ma capisco bene anche il discorso di Efrem e dove pone la sua attenzione. Forse è proprio per questo che è triste.

  5. Eccomi… : ))
    Riporto l’ultima parte del mio commento su fb, poi attendo “diffusioni”… : ))

    “incompetenza e ignoranza a mio parere non sono debolezze, ma colpe (l’accento campano ovviamente non è una colpa)”

    • riassumendo sandra: che il soggetto sia carmine o mancuso (tra l’altro son qui a chiedermi dove diavolo ho già incrociato la sua faccia…), che quindi sia vero o meno il video, non ha importanza per me.
      il soggetto non è lui. ma le reazioni sucitate. che non sono solo quelle scafate, alcune, (e forse pilotate) che trovi su youtube. ma quelle sparse in giro, su fb soprattutto. questo è il soggetto… una reazione che è sottocutanea, sempre pronta a emergere. una derisione facile nei confronti dell’altro “fotografico”. come se noi fossimo i depositari di una qualche verità. mentre a me sembra che oggi più che mai la confusione sia sovrana. e gli stereotipi diffusi.

      • Capisco qual’è il soggetto delle tue reazioni, Efrem, però, secondo me, le reazioni suscitate hanno valore diverso se suscitate da un personaggio reale, o creduto tale, ed uno di fantasia, penso alle macchiette di tanto cinema italiano, da Totò a Sordi. Io, che ho visto il ‘fotografo’ da subito un attore che incespicava nelle parole come un Troisi, che non si era rasato neppure per andare in video, che usava uno dei dialetti più coloriti d’Italia, ho riso di gusto, non deriso, ho colto l’aspetto surreale del suo imbranamento, dirò di più, mi hanno fatto sorridere anche i commenti arroganti. Ci sono cascati in tanti…….

        • perdonami vilma, non riesco a spiegarmi. la fotografia non c’entra per il soggetto del video. un pretesto per fini propri. e non è così rilevante credo… l’ho anche scritto. mentre c’entra eccome per i destinatari.
          e non cambia se consapevoli o meno. anzi, quando inconsapevoli gli danno addosso. quando “consapevolizzati” hanno gridato al genio. forse se vogliamo non è un caso che carmine/mancuso ci azzecchi in pieno.
          il soggetto non è il video… e potrei anche concordare con te su ciò che rimbalza. ma ciò che ha suscitato è altro argomento. che non sottovaluto. ed è specchio fedele dell’attualità fotografica. in tutti gli ambiti. che ha riflessi condizionanti seri. è questo che tenderei a non sottovalutare. tutto qui.
          aggiungo: per me è la prima risposta quella che conta.

      • A me di viso ricorda vagamente Ghezzi… : ))

        Ti dico la verità, io ho sentito uno dei video in maniera abbastanza distratta, mentre stavo lavorando, e la cosa che mi ha preoccupata di più è quando ha detto che “il” fotografo è l’evoluzione del tipografo… ho pensato “ma con tutta la fatica che in tanti fanno per andare oltre il solo discorso tecnico, per cercare di capire come dire qualcosa attraverso la fotografia, e far capire anche ai clienti e potenziali tali che il valore di un’immagine concepita in un certo modo non sta solo nel pigiare il pulsante di scatto… se questo dice questa cosa in mondo visione fa disinformazione e ci rema contro”…
        Poi quando ho sentito del formato centossessantanove (per sedici noni) ho capito definitivamente che era un fake.

        Però altrettanto sinceramente ti dico che mi incavolo parecchio ogni qual volta trovo qualcuno che non prende seriamente una cosa che per me è molto importante.
        Se poi si tratta di un mestiere, di un servizio, che coinvolge anche altri che ti si affidano, sono convinta che sia dovere di chi svolge il servizio dare il massimo delle sue possibilità.
        E’ vero che non tutti siamo nati imparati, o con un talento particolare, ma pian piano le questioni tecniche si impara a padroneggiarle e la sensibilità artistica si può ricercare e approfondire… se non lo si fa, secondo me si è in torto; se non lo si fa e si sta sulle proprie, cavoli propri; se non lo si fa e ci espone, molto probabilmente si troverà qualcuno che criticherà (poi possiamo discutere sui motivi delle critiche).

        Più in generale, tra le cose di cui sono convinta c’è che se in questo paese il livello di competenza e di attenzione fosse un pelino più alto, forse le cose andrebbero meglio.

        • vero sandra, ricorda ghezzi! nessuno nasce imparato. ma qualcuno nasce con un talento. tutto quanto concorre a svilupparlo fino al suo punto massimo di estensione. e hai ragione, se non lo si fa si è in torto.e poi non ci si lamenti. da lì un altro piccolo aiuto artificiale può fare un’ulteriore differenza. ma non serve fare o non fare in funzione della critica… fai e fregatene. questo mi sembra fondamentale. se avessi dato retta agli sberloni ricevuti non mi sarei dovuto muovere di un millimetro. e se avessi dato retta solo agli elogi sarebbe stato anche peggio. questo almeno per me. poi ognuno fa davvero come gli pare.
          il livello di competenza c’è eccome in questa italietta, solo che non si perde occasione per frustrarlo. in tutto l’arco che la fotografia la usa. a partire dai magazine.

          • Mi interessa molto questo discorso.

            Per me, al momento, esistono due modi di fare fotografia (al di là dei vari generi): uno, in cui non ci sono limiti, è per sè stessi; l’altro è funzionale a un “bisogno” di qualcun altro e, anche se sei un autore di un certo peso, qualche limite te lo impongono sempre… e penso che sia anche normale, dato che ti viene chiesto di comunicare una determinata cosa che abbia un determinato effetto. Detto più banalmente: se io cliente ti sto pagando perchè tu crei una cosa che mi deve far vendere un prodotto / migliorare l’immagine di qualcosa / attrarre un determinato target, mi aspetto che ciò succeda.

            Solitamente, se si è fotografi di professione, si campa con il secondo modo.

            Secondo me si “vince” quando si ottengono queste due condizioni:
            – si riesce a mettere molto di sé (quindi del primo modo) anche nei lavori eseguiti nell’ambito del secondo;
            – si fattura abbastanza da avere tempo da dedicare a progetti dedicati al primo modo.

            Per il mio vissuto la fotografia vissuta come professione è questa.

            Sono d’accordissimo con te quando dici che bisogna fare, indipendentemente dalle critiche.
            Se non ho inteso male però, le mie eventuali critiche al personaggio fotografo erano intese nell’ambito del secondo modo, mentre forse tu ti riferisci al fatto che sarebbe bello che ci fosse rispetto per i diversi percorsi che si fanno dentro al primo modo.

            Non so, magari è perchè nella tua “area” di produzione il primo modo ha una componente molto importante (ritratti d’autore e contenuti editoriali credo si reggano quasi totalmente sul primo modo), mentre per la maggior parte della fotografia commerciale (compresi i matrimoni) ha sempre un minimo di mediazione con il cliente.

            Insomma, è un discorso molto complesso e dipende molto dalle esperienze personali… però diciamo che io ho sempre più spesso la sensazione (ovunque) che quasi nessuno abbia più voglia di sbattersi un pochino per fare bene le cose… ho questa impressione che nella maggior parte delle occasioni le persone cerchino di fregarsi a vicenda, ottenendo il massimo dall’interlocutore ma dando il minimo. In questo senso dicevo che se ci fossero più competenza e attenzione forse le cose andrebbero meglio. E’ anche vero che la cosa deve essere bidirezionale, quindi hai ragione anche tu.

            Boh, non so, è un mondo incasinato. : )

            • piuttosto incasinato… già sandra. la committenza, qualunque essa sia, pone dei paletti. che creano un’area entro la quale muoversi. ed è un vantaggio! perché educa. certo puoi essere tu stesso/a committenza… ma il rischio di barare è maggiore. l’auspicio è come dici tu: realizzare un lavoro che soddisfi entrambi: autore e committente. non sempre è così. e anche in ambito editoriale, soprattutto oggi con una tendenza disgustosa all’omologazione, non credere che le immagini coincidano necessariamente e sempre col percorso dell’autore. e l’impressione che hai sul fare le cose più o meno bene, e la voglia di sbattersi, è vera: la presunzione di possedere la verità, alias l’unico punto di vista possibile, è quasi sovrana. nelle nostre teste… poi il confronto reale cambia un tantino le cose. e più sei cieco più pensi di essere il fotografo più figo del momento.

  6. A me da un lato fa tenerezza, dall’altro tristezza. Perchè tenerezza, perchè probabilmente ci crede a quello che fa e dice, perchè quella è la richiesta di conoscenza nella campania, ovvero nel sud in generale. Ho toccato con mano, in particolare la campania, in altro ambito, macchine per il taglio e la deformazione della lamiera, ho girato alcuni mesi in quelle meravigliose terre accompagnato da due agenti (rappresentanti), purtroppo il livello medio è quello. La mia “fortuna” era che arrivavo dal nord, quindi venivo ascoltato, non era importante quello che dicevo era importante da dove venivo, ovvio non sempre e non comunque, però, questo è quello che ho riscontrato, ovvero molta ignoranza (a partire dal dialetto che è sostituito alla lingua nazionale, ma ci sono fior di politici che lo testimoniano) e di conseguenza andava bene tutto… o quasi. (ah non lo dico con tono razzista, il mio socio, non che migliore amico è di campobasso e sembra la macchietta di di pietro per come parla).
    Tristezza perchè siam tutti bravi a deridere chi è meno “bravo” e “preparato” di noi, poi scopriamo che chi prende in giro è quello che ti dice che senza HDR le fotografie non si fanno, quello che punta all’ultimo modello di DSLR perchè le fotografie altrimenti “non vengono”, quello che fa fotografie di “ragazza in perizoma in fabbrica abbandonata” (per citare Benedusi) che fa tanto “glamur”. Lo scrivo senza andare a vedere le immagini di quelli che lo hanno deriso, ma sono abbastanza sicuro di quello che ho scritto, per due motivi: sono sempre più convinto di non mostrare le mie fotografie e guardando in giro, tra workshop e artisti vari, il livello non è proprio altissimo, ma prendere per il culo un signore che prova a vendersi è molto divertente.

    • probabilmente il video è un pacco. ma questo non importa stefano. infatti il punto è quello che dici a proposito del fatto che siamo tutti bravi a sparare sul bersaglio esposto. nascondendoci dietro a un filo d’erba in questo caso.
      adesso tutti a dire che no, che si era capito benissimo la vera natura del video e che è ultra entusiasmante. la retromarcia del web è proprio quel nascondersi dietro al filo d’erba.

      • non so se sia un pacco, perchè comunque c’è ne sono anche altri dello stesso autore, vero è molto facile nascondersi dietro al filo d’erba.
        La cosa curiosa è che oggi una macchina fotografica fa praticamente tutto da sola, di conseguenza dovrebbe essere più facile concentrarsi sul resto della fotografia, ma pare sia una cosa difficilissima.

  7. Molto interessante l’argomento che hai toccato.
    C’è da dire che internet, e in particolare youtube negli ultimi anni, ha prestato il fianco a una nuova generazione di esaltati che adorano letteralmente mettersi in ridicolo, perchè è il loro unico modo a quanto pare per ricevere l’attenzione di cui necessitano. Ne sono ben consci, quindi…va bene così, fatti loro. Non mi pare però sia questo il caso del signore in questione. A fianco a questi c’è poi tutta una schiera di gente, che con la scusa dell’anonimato…o semi anonimato garantito da internet, sfoga a quanto pare frustrazioni nascoste, arroganza e prepotenza a dir poco inaudite. Certe volte si assiste davvero a derisioni e ad aggressioni verbali allucinanti, come dici tu a bersagli esposti. Sembra quasi una forma di auto terapia. Io poi che odio l’arroganza e la maleducazione in generale, davvero rimango allibito. A meno che non debba rispondere a tono…ma quella è un’altra storia.
    Per quanto riguarda poi l’argomento specifico della fotografia…beh, basta farsi un giro sui vari forum e social network per scoprire che l’Italia a quanto pare è piena di talenti fotografici sconosciuti sempre pronti a impartire la lezioncina quotidiana su profondità di campo, regola dei terzi e l'”illuminazione da studio con una spesa di 25 euro”. Che poi si sa, la fotografia sta tutta lì. Ehmmm…si.

    • evidentemente l’anonimato conforta. come schierarsi sempre col più figo della parrocchia, non importa quale. che in genere coincide con le pernacchie in coro al più debole.
      e chi se ne frega se è vero o no il video. anzi se non è vero è meglio.

  8. Efrem …è vero che un fotografo non necessariamente deve saper parlar italiano corretto, come dico io, se volevo parlare in pubblico non facevo la fotografa, ma considera che si è esposto lui, avventurandosi su Youtube, a suo rischio e pericolo. E non mi muove neanche a compassione…ha 12880 visite!!! ma neanche te e me messi assieme! (beh, te forse si..io no di certo!). Per quanto riguarda l’intelligenza e l’arroganza della gente che pensa di dare tanto al mondo con il loro contributo iconografico…son assolutamente d’accordo con te, ma qui si entrerebbe in ben altro campo… Grazie per la segnalazione, è un piacere passare ogni tanto dal tuo blog!

    • ma qui costanza, scusami, non c’entra la compassione… quando mi è stato segnalato ho pensato fosse un vero pacco. poi però ho guardato le reazioni, quelle scritte in rete. quelle dei fotografi e degli epigoni. e la faccenda è cambiata. è questo che mi va di sottolineare. tutto qui.

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