Tu e la tua macchina fotografica…

Ubaldo Dino Mancuso © Efrem Raimondi-iPhone

Reduce dal tour di presentazioni di TABULARASA, il libro su Vasco Rossi, edito Mondadori, la premiata coppia Raimondi–Thorimbert torna a faticare.
iPhone alla mano, immagini e audio, un botta e risposta negli spazi dell’ultimo (triste) Photoshow milanese.
Del tutto casuale la scelta delle persone, bastava che avessero una fotocamera esposta… almeno una. Poi c’era anche chi due… tre! Ho comperato la macchina apposta… mica come quel pirla col telefonino… Questi qui, appena mi avvicinavo e illustravo, declinavano.
Chi con un sorrisetto, chi sgarbatamente… facendomi sentire incredibilmente a disagio. Brutta sensazione.
Ammetto di avere privilegiato anche il grado di conoscenza, diretta, nel caso di un paio di persone incontrate incidentalmente. No premeditazione… no pentimento.
Non casuale invece il senso delle domande. Tre secche:
A – la tua macchina fotografica è femmina o maschio?
B – se ti do lo stesso modello della tua fotocamera ma nuova imballata, mi dai la tua?
C – il tuo/tua partner ama o odia la tua fotocanera?

Si dice body… corpo macchina. Ma non si tratta di un semplice involucro.
Non è un’armatura atta a proteggere fragilità inesponibili, quella di cui parliamo.
Esiste un rapporto feticistico, un transfert della meta sessuale?  O una affermazione del proprio status sessuale, a volte tale da diventare devianza… esibizionismo?
Già ai tempi del SICOF, che era altra roba rispetto al Photoshow, ricordo l’ostentazione di teleobiettivi formato super dotato. Il rimbalzo a Fallocrate e al suo Aforismi mi era chiaro.   E le fanciulle? Modulano diversamente.
Non è assolutizzabile, però alla domanda “Di che sesso è la tua fotocamera?” tutti rispondono. Quasi tutti collocano. Molti proiettano.
Per farne che, questa è un’altra faccenda. A volte niente. A volte per andare a spasso… prendere aria, vedere gente insieme: tu e la tua macchina fotografica, coppia fissa, nessuna relazione complicata. Che poi è l’elemento della terza domanda. Perché se il rapporto è certificato, il/la partner è del triangolo il vertice più lontano. Si assiste a vere scenate di gelosia… a tentativi di sabotaggio. Che in casi estremi prevedono anche la soppressione.
Ma in tutto questo, la fotografia cos’ha a che fare? Niente.

IMG_1806_Bruno
A: Femmina, perché LA Olympus.
B: Assolutamente no, le sono molto affezionato e non la cambierei con nessuna mai… mi si spezzerebbe il cuore.

IMG_1813_Jessica
A: Maschio! Perché… eh… perché mi sembra un maschio…perché è nera!
B: Dipende, se è scassata sì altrimenti no perché ci sono affezionata
C: Non la caga neanche…

IMG_1815_Luca Mantovani
A: Maschio, perché raggiunge l’obiettivo.
B: No, perché c’è un legame affettivo… ci sono voluti tanti sacrifici per arrivare a prenderla, mi è costata sudore insomma…
C: Se lei è il soggetto allora va bene altrimenti se la porto a destra e a sinistra, a fotografare animali o cose così… minchia!

IMG_1818_Barbara
A: Femmina, perché fa quello che dico io! – risata.
B: No, perché questa ho imparato a usarla e voglio andare avanti così.

IMG_1822_Antonio_Teresa
Teresa
A: Femmina
B: No! Si completa con la macchina fotografica maschio di mio marito.
C: Gli piace, è pur sempre una macchina fotografica… ma non vuole saperne di utilizzarla perché inquadra sotto il mio punto di vista!
Antonio
A: Maschia, perché è tosta,
ER: hai detto MASCHIA però…
Antonio – grande risata.
B: No, ci sono affezionato.
C: La ama, la ama… perché ama me! –risata.

IMG_1823_Roberto
A: Sicuramente è femmina… perché ci vuole tanta sensibilità, che è solo delle donne.
B: No, perché è impostata… mi trovo bene… poi mai lasciare il vecchio per il nuovo.

IMG_1826_Sara
A: Femmina! La… e poi perché assolutamente è  a occhio di donna…
B: No, ci sono affezionata e ci capiamo al volo.

IMG_1842_Giulia
A: Femmina, perché è LA macchina fotografica… sinceramente non vedo altre implicazioni per quanto mi sforzi… sono superficiale?
ER: Assolutamente no.
B: No! Perché ci sono molto affezionata… è il mio mezzo lo conosco e proprio non la cambio.

IMG_1846_Stefano Brandolini
A: Femmina! Perché è una cosa abbastanza intima… dev’esserci un rapporto… siccome c’è un contatto fisico dev’essere femmina.
B: NO perché non mi fiderei. Della macchina…

IMG_1850_Luca
A: Credo femmina…
ER: Come credo?
Luca: Non ne ho certezza, però visto che io la amo e sono tradizionalista penso sia femmina.
B: Non la vendono più la mia nuova… comunque NO mai! Sono legato sentimentalmente.
C: Bah… credo… credo che la ignori… credo.

IMG_1851_Ubaldo Dino Mancuso
A: Maschio… perché ci ho un coso lungo davanti quindi è maschio… maschio.
B: Eh certo, mica so’ fesso! –risata.
C: La adoperiamo insieme. Ci piace…

 IMG_1853_Massimo
A: Maschio perché… ha una forza… è virile! Virile sì.
B: No perché è personale… è un gioiello è come per la donna un gioiello.
C: Indifferente… indifferente.

IMG_1856_Liliana_Marius
A (Liliana): Una femmina –risata. Perché… perché così
A (Marius): Mmm… non ha un sesso.
ER: Questa fotocamera che state usando di chi è?
Entrambi: Tutti e due!
B: – all’unisono – Sì certo!

Questo è quanto… mia sponda. Quella di Toni è meglio, ed è qui:
http://tonithorimbert.blogspot.it/2013/03/what-sex-is-your-camera.html
© Efrem Raimondi. All rights reserved.

 

 

32 thoughts on “Tu e la tua macchina fotografica…

  1. ciao raimondi le mie macchine sono ermafrodite, scherzo!! in realtà non ho mai pensato al sesso del mezzo, ma se devo dirlo su 2 piedi direi che sono tutti e 2;-) corpo macchina + obiettivo = coppia di fatto.
    sono d’accordo sul cambio della macchina…. la g9! la nikon l’ho gia venduta.. e mi tengo x puro amore e ricordo la rollei, le polaroid e altri cimeli di modernariato.

  2. Per me la mia macchina fotografica è femmina! Non ho dubbi e mi assomiglia molto. La coccolo anche perché è piccolina: ci sta in borsetta! Ma non proietto nulla di sessuale: non ho transfert del genere, è grave?

  3. Questo progetto, mi piace molto.
    Credo nel potere delle domande, molto meno in quello delle risposte.
    Spesso, le volte che mi capita di fare ritratti, faccio una domanda, personale o meno dipende dal contesto e dallo scopo dell’immagine. Così non perdo l’occasione per capire qualcosina di più di chi ho di fronte, ma sopratutto di me. Il che è una buona cosa. Grazie Efrem e grazie Toni.

    • be’ vero nicola… succede che le domande siano più potenti delle risposte. in questo percorso ho avuto l’impressione che solo le risposte più articolate fossero il prodotto di un pensiero precedente, di una domanda già postasi insomma. magari no… solo un’impressione.

  4. Grazie a entrambi, è stato interessante leggere questo spaccato … non scontato abbinare la foto dell’intervistato al testo, fornisce almeno il 25% delle informazioni necessarie all’interpretazione del soggetto intervistato :-)

    e adesso rispondo anche io …
    maschio o femmina … non mi viene da caratterizzarla … non gli do proptio una connotazione sessuale, antropomorfica (…si scrive antropomorfica??). Pensando a come la uso (la lingua italiana ha deciso che è femmina … ma non mi piego al conformismo!!), in alcuni casi è uomo, ed in alcuni casi è donna … oddio, scoprirò mica a 40 anni che soffro di confusione della sessualità .. e la butto li come battuta ma neanche troppo … magari è proprio il mezzo che ci consente di liberare la nostra parte feminile (nel caso dei maschietti) o maschile (nel caso delle femminucce), senza dover sbattere contro gli stereotipi che la nostra bigotta e perbenista società ci ha messo tra i piedi…

    dimanda nr. 2 : Se posso vi mando subito il mio indirizzo per l’invio del corpo macchina nuovo in sostituzione del mio … se serve ci metto anche un 200 € come partecipazione spese .. la cambierei subito!! perchè dovrei rifiutare un bel corpo macchina nuovo con l’otturatore ed il sensore belli freschi!!!
    La mia compagna la sopporta … sopporta un pò meno me che non la fotografo mai …

  5. altro che disputa sul sesso degli angeli….il sesso della macchina fotografica è questione molto più appassionante!
    leggere le motivazioni/proiezioni è interessantissimo.
    Personalmente quoto quelli che la vedono intersex (chissà come mai ne ha trovati più Toni!)
    anche perché l’abusata simbologia del teleobiettivo come strumento penetrante trova un contraltare nella dimensione intima della relazione che instaura col soggetto, tipicamente più riferibile al femminile.
    (ma auspico un mondo in cui le attribuzioni sessuate siano sempre e comunque reversibili…)

    • toni era nel corridoio giusto :) quanto ai cannoni, ho sempre pensato fosse proporzionale al livello di timidezza. almeno se esibiti in ambiti tipo questo. e proprio in questi ambiti fallocrate è stato incredibilmente anticipatorio. per pura cronaca, io preferisco i grandangoli se sto nella bolgia… roba corta insomma.

  6. Caro Efrem, tu come avresti risposto a queste domande??? Tutto dipende da quanto uno si senta fotografo (secondo me che non lo sono). Il mezzo è lo strumento magico, pronto a trasformare in realtà in nostri sogni, generando un vortice emotivo. Se uno è fotografo (e ancor meno lo sono) il mezzo è fine a se stesso, sentimentalismi al minimo. Come un chirurgo che usa il bisturi.

      • Per me sì. In un era pre-digitale, mi dicesti che ti bastava avere in tasca una macchinetta kodak per cogliere l’attimo. Quindi… è quello che sei che fa la differenza. O forse avevamo mangiato pesante?

        • digitale o no cambia niente… la fotocamera è lì che guarda incurante la tecnologia. però il feticismo non ha a che fare con la fotografia… quanto con la fotocamera: oggetto immutato nel grado di proiezione del possessore. ti dico la mia… ho diverse fotocamere ma solo alcune muovono un vero e proprio affetto da parte mia. e mi piace pensare che sia ricambiato. di una ne ho la certezza.

          • Il riferimento al pre-digitale era solo per una collocazione temporale. Fotografia, Feticismo, Ossessione. Trova l’intruso (se c’è).

            “Non voleva avere dubbi, ne era certo.”
            (Antonio Castronuovo)

            • in effetti… il trittico non ha intruso. ah guarda! di una non ho alcun dubbio… manifestazioni paranormali.

  7. a proposito del rapporto con la macchina fotografica mi viene subito in mente Giacomelli che è rimasto sempre fedele alla sua prima macchina e quando ne ha comprata una nuova l’ha nascosta nell’armadio, perché la prima non si ingelossisse.
    ma rispondo alle domande: le macchine che ho avuto sono state tutte femmine. ultimamente ho una reflex, ma non sono sicuro delle sua identità sessuale, infatti non abbiamo un gran rapporto. scatto più volentieri con una compatta che è femmina. sì cambierei la macchina, cambiare fa bene, è stimolante. nessun problema di gelosia con mia moglie (ma in effetti non gliel’ho mai chiesto).

  8. “Le macchine tecniche funzionano evidentemente a condizione di non essere guaste. Le macchine desideranti al contrario non cessano di guastarsi funzionando, non funzionano che guaste”, una frase di Deluze-Guattari che, anche se non si riferisce propriamente alla fotografia, bene le si adatta.
    Le interviste svelano una divertente, ironica nonché inquietante personalizzazione antropomorfa della macchina.
    Che dire? Stando alla maggioranza degli intervistati, il sesso della macchina è femmina, nelle donne sembrerebbe per un senso di solidarietà femminile, negli uomini per la possibilità di esercitare più facilmente il senso del possesso (di derivazione sociale). Prevalentemente fedeli, i possessori si dichiarano poco propensi al distacco, come ci insegna il marketing nessuno cambierebbe il vecchio detersivo che dà un bianco che più bianco non si può, neanche in cambio di due fustini di un altro. Il parere del partner appare influenzato da quanto sopra, entrano in gioco sia il senso di appartenenza e il concetto di diversità sia la competizione sessuale all’interno della coppia uomo/donna e uomo/macchina (non a caso Mcluhan parla di ‘rapporto sessuale’ tra umano e tecnologico). Il sondaggio si rivela insomma un’indagine antropologica nella quale la macchina si connota come una sorta di protesi intelligente dell’uomo, proiezione o estensione delle sue facoltà, irrinunciabile sia materialmente che affettivamente, feticcio tecnologico che racchiude il suo significato nella sua stessa esistenza e apparenza indipendentemente dalla sua natura ausiliaria per la quale esistere renderebbe necessario fruirne.
    Dimenticando a volte che l’interazione tra uomo e macchina è prima di tutto un’interazione tra uomo e uomo attraverso la macchina.
    Divagazione da primo di aprile.

    • ho notato, al di là di questa circostanza, che generalmente le fanciulle, indipendentemente dall’età, fanno più fatica ad attribuire una connotazione sessuale alla propria fotocamera… sembra a volte una forzatura nella quale non credono. che sia più una proiezione maschile? io propendo.

      • anch’io propendo, credo che l’evoluzione culturale della specie abbia finito per differenziare l’uomo come essere più adatto all’approccio tecnologico perché, durante i millenni, se ne è occupato maggiormente sviluppando quindi, più della donna, aree cerebrali deputate.
        è questo il motivo per cui io, se foro una gomma, o lascio l’auto e proseguo a piedi o chiamo il soccorso stradale, mentre tu, probabilmente, te la cambi.

        • ma sai che non so vilma… ho l’impressione che abbia più a che fare con un’idea di possesso. una proiezione infantile che nel maschio mi sembra conservarsi più a lungo. sempre praticamente. quanto alla gomma sì, io la cambio. ma di tecnologico c’è poco… fa parte del gioco delle parti credo :)

  9. Non possiedo una reflex ma una piccola compatta: vale ugualmente? A: femmina. Mi immedesimo molto perché c’è sempre quando serve B: no che non la cambierei! Sono fedele! C: ogni tanto la prende e la guarda ma non la usa e non dice niente come se la ignorasse

  10. Dimenticavo, rispondo alle domande:
    A) femmina
    B) sì, allungherebbe la vita al mio strumento
    C) odia

  11. Grandiosa risposta fotografica all’imperante equivoco tecnocratico-mediatico. Si può essere fotografi senza nemmeno possedere una fotocamera…

  12. Avete fatto un bel gioco, non sono andato apposta al Photoshow, immaginavo una mera esposizione di oggetti tecnologici, poi su fb ho visto le foto di gente che ci stava in diretta e l’idea di andarci è definitivamente scemata all’idea di incontrare esibizionisti con il 300 f2.8, che fotografano ragazze scosciate negli stand, tristezza.
    Ora non ho idea se le foto e le relative risposte postate siano una selezione o meno, però oltre ad aver trovato divertente la cosa, non la capisco in se.
    Mi aveva molto colpito una cosa analoga, fatta in un forum monomarca, dove veniva chiesto cosa dicevano i mariti alle mogli per acquistare il nuovo feticcio tecnologico, e a parte essermi divertito, per la fantasia umana, era interessante dal punto di vista sociale, a mio avviso, l’idea che un pover uomo, che lavora tutta la settimana per tirare avanti (certo chi meglio e chi peggio) e quando vuole spendere 1000 euro, meritatamente guadagnati, deve inventare scuse strane….

    • non amo le adunate. resisto poco. se tristi poi… per cui ce n’era solo qualcuna in più.
      prova a rispondere a tua volta alle domande, stefano…

      • me l’aspettavo, vediamo:
        – femmina, è la macchina fotografica o fotocamera (senza nessun riferimento sessuale, mi pare di per se complicato il rapporto con lo strumento, tralasciando chi crede che averla più grossa, o più lungo l’obiettivo, serva a prendere fotografie migliori).
        – l’unico motivo per cui ti direi no, è che dovrei reimpostare i parametri, per il resto non ho nessun tipo di problema legato alla macchina o al marchio.
        – essendo single non si pone il problema.
        E tu, cosa avresti risposto?

        Mentre mi hai fatto sorridere all’idea che ti sia sentito a disagio, contattando persone con tre macchine fotografiche, ma dal mio punto di vista sono molto utili, perchè fanno abbassare i prezzi… ho anche io alcune esperienze, molto divertenti per me, sia con persone che avevano attrezzatura migliore, che peggiore…

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