Anno 2020 – La prima

Non ho mai avuto il bisogno di fotografare per fotografare.
Del gesto, quello meccanico, non me ne è mai fregato niente.
Nessun rito insomma, non sono un azteco: solo la funzione che permette di tradurre la visione in opera tangibile visibile a chiunque.

A me in primis. Perché è sempre a te in primis, tutto il resto viene dopo.
Quanto dopo dipende dalle circostanze. Assignment inclusi.

Un flusso di immagini in un tempo non frazionabile subordinate al linguaggio.
E la cronologia è solo un valore per gli archivisti e gli storici. Per me conta poco.
Anche per questo non ho mai pensato DEVO fotografare – come sopra, assignment inclusi.
Conta solo la circostanza, che è fatta di  c a u s a l i t à  e di margini: intercettiamo solo ciò che siamo in grado di decodificare.
Il percorso fotografico consiste nel ricollocare attraverso un altro codice. Che è appunto il linguaggio, quello iconografico: un altro luogo.

Il punto è che per la prima volta, l’1 gennaio mi sono alzato con ‘sta fissa: DEVO fare la prima fotografia dell’anno!
Che non ha nessun senso per me… che cazzo m’ha preso non lo so.

Forse in qualche modo invece gli aztechi c’entrano: il loro sistema numerico è vigesimale quindi a base 20. E quest’anno i 20 sono due e riempiono tutto lo spazio a disposizione. Vuoi vedere che…

Per questo oggi, 2 gennaio 2020, sono da un’ora su questo ponte a guardare l’acqua scorrere.
Un’entità sempre uguale ma intimamente distinta e qui, in questo argine, ogni goccia ha la sua storia e il suo fluire.
Una condizione ipnotica. Un tempo sospeso.
Che ho interrotto prendendo la fotocamera e producendo la prima fotografia dell’anno.
Non riesco a crederci… Se fossi davvero conseguente dovrebbe essere in maiuscolo.

Invece no. Perché non ci sarà più alcuna prima, solo il fluire.
Io non distinguo.

Che il 2020 sia sereno. Questo l’auspicio per noi che ci riconosciamo.

© Efrem Raimondi - All Rights Reserved

Canale Villoresi località Panperduto. 2 gennaio 2020 – H 13.36

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

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16 thoughts on “Anno 2020 – La prima

  1. L’artista :tradurre la visione in opera tangibile, aperta al flusso delle contaminazioni, delle emozioni, degli incontri.Nasce e se è vita, parla, comunica.

  2. Ho pensato, tempo fa, mentre preparavo una mostra con ossa di selvatici del bosco, che fotografare fosse in relazione piuttosto con kairos che con kronos. Il kronos era in questo caso già evidente. Lo scatto, al contrario del detto primitivo, avrebbe potuto ” restituire l’anima”, essere puntuale in ciò che in assoluto accade, completamente fuori tempo. Poi non sono arrivata a una definizione precisa di questo pensiero. Ti ringrazio, Efrem per avermi fatto ripensare a questi temi. Ciao

    • buonasera Chiara. in realtà la fotografia si misura con entrambi. sia cronos che kairos. potremmo pensare a cronos come il tempo mecacnico, quello tecnico necessario perché l’immagine ci sia. la manipolazione è a cura di kairos ed è qui che si manifesta lo sguardo dell’autore. forse forse… c’è in giro più cronos che kairos. c’è un luogo espressivo che credo sintetizzi bene il dualismo:il mosso – che non è una tecnica se non come qualsiasi altro luogo iconografico. qui proprio la manipolazione è immediatamente visibile. kairos sottolineato.
      a essere sincero cronos per me è solo un avversario. fotograficamente ineludibile ma subalterno. ma emotivamente, mi ripeto, avversario. è che non ci si può far niente.
      penso a brecht: noi lo sappiamo, siamo di passaggio.
 dopo di noi: nulla di notevole.

  3. In primis, buon anno.
    Poi, una piccola notazione: la cronologia non interessa solo a storici e archivisti. Certo, per chi si occupa delle immagini altrui la cronologia è uno dei parametri fondamentali. Ma vi sono stati e vi sono tuttora anche autori, in seno alla fotografia come ad altre espressioni dell’arte visiva, che sulla cronologia hanno riflettuto o costruito opere e interi lavori.
    Va detto che nei tuoi articoli tu, schiettamente, scrivi di te. Ed è legittimo che il tuo ragionamento non si estenda ad altro/i.
    Ma, si sa, noi storici che ci occupiamo di immagini e di archivi tendiamo a spaccare il capello in quattro. E – ovviamente – in quattro tempi cronologicamente coerenti.

    • buon anno a te Laura.
      lo so che ci sono autori… ma il punto in realtà per me è un altro: non è che non riconosca senso alla cronologia,è che il tempo è un avversario

  4. Mi piace proprio tanto.
    Eccolo qui il mosso che rompe lo spazio per appropriarsi del suo continuo ed incessante divenire. Questo fiume potente e turbolento mi sembra una metafora della vita, non a caso l’urgenza ti ha portato su quel ponticello. Come ti capisco. Il capodanno mi fa sempre questo effetto e poi tra poco c’è il compleanno. Panta rei…

    • tra poco è il tuo compleann Fiammetta?
      quanto all’urgenza in realtà sembrava un diktat. ma non mi appartiene per niente. ecco, boh…

  5. “Flusso” …. Preferisco a “Sequenza”. Sono un po’ più io… Illuminante, come sempre. Grazie Efrem. Felice Anno

    • ma in effetti “sequenza” è altra roba.più legata a una condizione circoscritta. almeno per me. “flusso” trovo che sia più pertinente trattandosi del percorso nel suo insieme.
      dentro tutto insomma. felice anno anche a te ilaria

  6. non riconoscerci o essere assolutamente noi nella prima fotografia che prendiamo, con l’anno nuovo, che poi nuovo e solo per una convenzione, chiediamolo al futuro, a quando a fine 2020 saremo, forse, ancora noi, magari più folli o più consapevoli, ma sempre legati alle istantanee della vita che fluisce intorno a noi e che non riusciamo molte volte ad afferrare, come acqua che scorre nel pugno stretto .
    Ciao caro Efrem

  7. Sei stato colto dal mio incubo peggiore “devo forografare”. Ogni volta che lo penso e lo faccio però, mi vengono delle schifezze perché non è naturale

    • in lombardo pan perdü.perché le rapide del canale facevano a volte ribaltare le piccole imbarcazioni. il villoresi è un canale potente. nasce dal fiume ticino, e sempre a pochissimi chilometri pure il naviglio grande che arriva dritto a milano.
      buon anno anche a te Alessandro.

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