La fotografia non ti abbandona

E poi c’è la fotografia che non ti abbandona.
Mai.
Appena tornato da Palermo, che mi dà sempre tanto, con un modesto numero di fotografie – io scatto poco, molto poco.
E non capisco le raffiche.
Ma quello che mi conforta è la certezza, questa sì, di aver fatto una sola fotografia.
E mi basta…
Tutto il peggio del mondo: un gatto, nero, mosso, in iPhone.
Niente, volevo dirlo subito appena tornato.
Non come una diretta, ma più urgente.
Molto più urgente.
Ciao.

Il gatto che... ©Efrem Raimondi - All Rights Reserved

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Il gatto che attraversa il fotogramma, 2016. Scopello, Sicilia.

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29 thoughts on “La fotografia non ti abbandona

  1. Gatto nero attraversa l’intero fotogramma.
    Poetica metafora della fotografia che attraversa la tua intera vita.

  2. L’urgenza.
    Conosco questa esigenza.
    Che si alterna alla lentezza, alla paralisi, al blocco, al bisogno infinito di intimità.
    Poi di nuovo l’urgenza.
    Che ti investe, ti trascina, che è una sintesi violenta, prepotente, tal volta per me sconvolgente.
    Perché li sento il legame, la dipendenza, la schiavitù, la simbiosi con la fotografia.
    Che è la voce di qualcosa di molto più profondo, insondabile razionalmente, semplicemente è e pretende spazio, visibilità, attenzione.

  3. un gatto di Palermo, mi pare di capire…… l’essenza del gatto, siculo o altoatesino….
    e il luogo? ha importanza il luogo, l’informazione sul contesto?

  4. Non ti abbandona e ti conforta.
    Conforta anche me, quando vedo fotografie come questa.
    ciao!

    p.s. lo strumento secondo me è relativo invece.
    Perchè il linguaggio resta il medesimo. A prescindere.

    • ma io ho solo detto che non capisco le raffiche, mica chi le usa. quelli li capisco benissimo e continuino pure. solo non fa per me José.
      il gatto insegna molto, sia nel bianco che nel nero… ho imparato molto guardandoli

  5. Guardo questa fotografia da un po’ e mi ammutolisce: riempie tutto e mi ammutolisce. Grazie Efrem per i tuoi potenti silenzi.

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