Photo… No Message

Photo... NO Message! by Efrem RaimondiPiù vado avanti più mi è chiaro di non aver capito niente.
Ma il punto è: in fotografia, cosa c’è da capire?!
Quando guardiamo, la vediamo o no ‘sta foto che ci sta davanti?

Ci piace? Sì/No.
Ci riguarda? Sì/No.
Intercettiamo uno sguardo autentico? Sì/No.
Lo riconosciamo? Sì/No.
Sì/No e basta.
Mica c’è da convincersi.
O convincere.

Si poteva fare così piuttosto che cosà… scusa: ma cosa stai guardando?
Piuttosto fermati un attimo. Soprattutto se ciò che vedi ti appare semplice.
O abbiamo sempre bisogno di strass tutti sbarluccicanti e un titolone che li incornicia?
Condiamo via con un filo di rancore, che ormai non guasta neanche più, tale è il livello di competizione quotidiano su ogni immagine prodotta, fosse anche una scorreggia.
Fosse in rete o appesa al MOMA, lo stesso.
Stoppare un attimo. Guardare oltre l’immediatezza trendy.
Questa sì una scorreggia. Quasi sempre.

La fotografia NON è competitiva.
Consapevole, produce fotografie ignare che sono libere di girovagare.
Alcune per sempre. Altre neanche partono.
Proprio non la riguarda la competizione… mica è una gara a chi ce l’ha più lungo.
Anche se a volte sembrerebbe.
C’è una fotografia che aiuta e conforta. Quella che parla al nostro posto.
Che prima di vederla non conoscevamo.
Così funziona. E non c’è niente da capire.
Nulla da aggiungere o sottrarre: ciò che si vede è.
Perché?
E chi se ne frega del perché!
Il perché è prima di farla. Una volta che ce l’abbiamo davanti, quella è. Punto.
Sì/No.

E adesso riparto. Che ho un workshop tosto.
Una sfida direi.
E poi ho questi ritratti da ultimare…
Quasi quasi mi bevo un chinotto.

© Efrem Raimondi. All rights reserved

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27 thoughts on “Photo… No Message

  1. Nella semplicità dici sempre tutto ed è un “tutto” con un peso enorme .
    grazie per questi articoli
    Io TI ADORO

    • annalisa – grazie! però non saprei come altro fare… la semplicità è tutto per come intendo il linguaggio. quello che mi riguarda almeno

  2. La sottrazione come “privilegio di poter assistere alla propria assenza”, quando non c’è più niente di nascosto e quindi non c’è più nulla da svelare, solo lasciare che il mondo esista.
    Dopotutto, anche Michelangelo non faceva che sottrarre, quando liberava dal blocco di marmo la pietà rondanini, o il david, o il mosè e a nessuno interessa sapere come fosse quel blocco…..

    • @vilma – temo che certa critica diffusa e democratica, oggi, si preoccuperebbe più del blocco originale… che verrebbe chiamato “la madre”.
      e temo che esattamente questo potrebbe coincidere con una certa apparente oggettività dello sguardo. temo. bah… boh.

  3. Una riflessione chiara, semplice, pulita e soprattutto diretta. Una boccata d’ossigeno nel caos fastidioso delle urla costanti di chi si lamenta o chi critica tutto e tutti senza mai guardare a se stesso o a cosa realmente ha davanti. Bravo!

    • @Monica – ma in effetti, in primis sé stessi e come si produce. da qui il confronto. diretto perché è come la fotografia che faccio. almeno credo… il linguaggio è quello. io pure. quindi tutto molto semplice :-)

  4. In effetti, per certe frange di fotografi (nell’accezione più ampia del termine), il confronto è intriso di un malcelato spirito freudiano di competizione inteso come affermazione di virilità.

  5. Ho letto con interesse il ragionamento sulla fruizione della fotografia, mi sembra che il taglio significante ruoti tutto, o in parte, al fotografia pubblicata sul web. E’ un bel argomento sul quale mi chiedo se la fotografia debba essere in qualche modo riconsiderata.

    • @Irzio – il web la fa da padrone, non v’è dubbio. però è questione vecchia e ben precedente. ed è trasversale… cioè non si creda che ci siano ambienti immuni. solo le proporzioni sono diverse.
      forse più che riconsiderarla, la fotografia, è il momento ideale per tornare a considerarla. poi chiaro, la riflessione, seria aiuta.
      troppe parole e poca fotografia. questo mi sembra

  6. “Piuttosto fermati un attimo. Soprattutto se ciò che vedi ti appare semplice.”
    Ecco, io mi fermo un attimo e ti aspetto a giugno a Venezia (non vedo l’ora!) per parlare anche di questo.

    Grazie Efrem.

    • @Danilo – la parola d’ordine della mia fotografia è “sottrazione”… vale anche per i WS.
      quindi bene! ci vediamo a venezia. grazie a te danilo

  7. Un invito alla sana convivenza nel e del fotografico, il fatto è che la rete ha portato tutti a emettere giudizi su tutto, un gran (bel) bar dello sport!

    • @paolo – ti ringrazio. anche se bah… non la chiamerei didattica. è solo il rispetto per il lavoro. più uno spicchio di riflessione.

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