Tempo scaduto

Il tempo è scaduto.
Lo spazio esaurito.
Questo blog è un luogo molto educato. E paziente.
Talvolta si tende a confondere la pazienza e la gentilezza, la disponibilità, per debolezza.
E si commette un grave errore.
Nel mio caso, gravissimo.
Perché detesto l’arroganza… quella dell’intelligenza e quella dell’analfabetismo saputello. Entrambe gratuite.
Il cui deficit, manifesto.

Mentre questo spazio, è un luogo di lavoro. E non è gratis.
Costa.
Se si pensa che riflettere sulla fotografia, sul valore iconico che esprimiamo, sulle contraddizioni e sui paradossi che ci riguardano sia estraneo al lavoro del fotografo, si commette un secondo errore.
Oggi più che mai.
Qui, si fa questo. Questa la presunzione.
E la dialettica è un presupposto imprescindibile.
La dialettica…
Che prevede il contraddittorio. Anche questo, non gratuito.

La contraddizione, esprimerla, costa impegno.
E ascolto.
Perché ha un’aspirazione: la vita del pensiero.
Non del proprio! Non della verità!
Ma del pensiero nel senso più ampio.
Che è un’attività dinamica, non un monolite!
Altrimenti come potremmo raffigurare il mondo? Fosse anche circostanziato al bilocale che ci ospita.

La polemica tout court, di deriva social o bibliotecaria che sia, comunque analfabeta e tracotante, provocatoria e incline allo scontro, vada a farsi fottere.
Ma altrove. Non qui.
Tempo scaduto, spazio esaurito.
È il libero arbitrio, bellezza.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Efrem Raimondi iPhone Photography

Discarica, 2015. iPhone 4s e tanti saluti

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27 thoughts on “Tempo scaduto

  1. Roberto, credo che non sia né facile né corretto categorizzare gli esseri umani in una suddivisione un po’ scolastica tra buoni e cattivi, tu stesso, con un atto non certo di modestia, non esiti a riconoscerti il diritto e la capacità di saper distinguere tra cultura ‘bibliotecaria’ e cultura fatta sul campo, tra spocchiosi e modesti, tra teorici e pratici……
    Il sapiente che sa parlare a chiunque probabilmente è la sintesi di tutto ciò, di quello che ha studiato sui libri e di ciò che ha imparato con la pratica, delle sue presunzioni e delle sue debolezze, così come le tue opinioni sono frutto del tuo personale vissuto.
    Mi sentirei di spezzare una lancia a favore delle citazioni e dei richiami alle “letture ed autori conosciuti”, ricorrere a parole altrui non sempre è una esibizione di cultura, anzi può denunciare la consapevolezza della propria inadeguatezza ad esprimere un concetto che altri “autori conosciuti” hanno espresso meglio, e tanto vale citarli direttamente.
    Comunque credo che il pensiero di Efrem sia più aperto, invita tutti, colti o ignoranti, laureati o autodidatti, addetti ai lavori o dilettanti, ad usare l’intelligenza, lo spirito collaborativo per intervenire in senso costruttivo e non solo sterilmente provocatorio, l’educazione sufficiente a dare spazio, in un confronto dialettico anche contraddittorio, al pensiero di tutti.
    Astenersi perditempo.

    • per me è solo come ci si pone di fronte alle cose a fare la prima differenza, vilma.
      in genere gli arroganti, colti o no, non sono mai curiosi. hanno un solo pensiero… statico e confuso.
      se poi è di fotografia prodotta che parliamo, non hanno MAI, neanche per sbaglio, prodotto niente che superi la mediocrità.
      ma credono di possedere verità assoluta e genialità – incompresa. cosa glielo faccia credere è evidente: non si confrontano mai.
      se lo facessero…
      al contrario de “il soccombente” di thomas bernhard, che ammutolisce, questi urlano e sputano.
      a questi non ho più voglia di concedere un secondo del mio tempo. né un millimetro del mio spazio.

  2. Ciao Efrem, si risponde alla Elio che… “i due di picche se la menano sempre” … ed io sono, invece, contento di leggere il tuo “pulito e personale, a volte … tanto singolare” pensiero

  3. Molto interessante il fatto che, mi sembra, tu abbia accumunato la tracotanza dell’ignorante a quella del sapiente. Ho sempre fatto una grande distinzione tra chi sa, frutto di studi come mi pare tu affermi “bibliotecari” è quasi da “secchione”del primo banco, e chi conosce perché ha messo in pratica il sapere ed elaborato un propio pensiero . Di solito sono persone riconoscibili dalla spocchia che dimostrano, il primo ai massimi livelli, il secondo inesistente, il primo con continui rimandi alle letture ed autori conosciuti, il secondo argomentando il pensiero con esempi tratti dall’esperienza. Il sapiente sa parlare a chiunque adattando il propio linguaggio al livello della persona con cui interloquisce senza remore o presunzioni. Ho tralasciato l’ignorante, battaglia persa farlo evolvere nella dialettica, ma anche tra chi “sa” c’è da attendersi sterili polemiche

  4. Purtroppo, a scapito di tutti i bit di informazione, vera o presunta, viviamo un tempo che non ama la conversazione, intesa come scambio dialettico di opinioni, punti di vista, pensiero. Lo si capisce osservando quanta poca attenzione si porga alle parole, e non solo alle altrui. Tieni duro Efrem :-)

    • scarsa l’attenzione anche alle immagini Gabriella. in realtà, paradossalmente, soprattutto con le immagini, perché sembra che la distanza si sia colmata.
      peccato che il divario tra chi le legge e chi no è aumentato.
      poi, ed è questo il senso di tutto questo, c’è modo e modo di approcciarsi. mica “ti faccio il culo che so tutto io”

  5. Quindi? …non mi farai dire “mi manchi”!, mica sei una donna… ;) (ma non farti mancare, comunque)

  6. Bello Efrem!
    Ogni tanto ci vuole un “vada a farsi fottere”.
    Soprattutto quando “si tende a confondere la pazienza e la gentilezza, la disponibilità, per debolezza”.
    Siamo diventati la società della pubblica gogna e c’e sempre meno spazio per l’ascolto vero.
    Per cui battere un pugno e ricordare che ci sono delle regole di comportamento dettate dal buon senso e dalla sana convivenza umana serve!
    Grazie!
    (((E non ti azzardare a chiudere davvero sto spazio che leggo anche da lontano e che considero la mia rivista rivitalizzante!!!)))

    • mi chiedo, Vanessa, come possa venire in mente che chiuda questo spazio per via di quattro figatelli analfabeti – chi di ritorno, chi di andata, chi tutt’e due – e rancorosi. mi ripeto: fotografo con un minimo di coscienza dal 1980… ne ho viste di tutti i colori e lavorato anche con isterici veri. e potenti.
      vuoi che m’impressionino? che in qualche modo interferiscano su quello che è un mio strumento di lavoro?
      di lavoro, sì. proprio nel senso più ampio. non è questo che mi farà desistere. ciao

  7. Efrem grazie per l’info: ma che accade? Sembra un tiro ‘ndo cojo cojo e difficile immaginare chi e cosa l’ha inalberato: si spieghi, grazie.
    Manunzio

  8. Efrem, immagino il tuo post sia rivolto a qualche fatto accaduto in queste pagine.
    Sono del tuo stesso avviso; purtroppo riscontro anche io, seppur nel mio piccolo, e nel mio mondo, molta aggressività e tracotanza. Il più delle volte deriva dell’ignoranza; molto meno spesso della preparazione.
    Un caro saluto pregno d’affetto e ammirazione

  9. Purtroppo quando si condivide pubblicamente ci si espone anche a tutto questo. È inevitabile, fa parte del genere umano, ma non di tutto per fortuna.

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