Motherhood: the photographic condition.
According to me.
I can’t express it in a different way.
From me, it also comes the punk jacket.
The chiodo, in Italy.
Maternità… la condizione fotografica.
Non necessariamente al freddo e col mio Chiodo. Però…
Anastasiia, 2014.
Milano. Febbraio. Con gente garbatamente alla finestra.
cerco di ricostruire il mio pensiero sulla foto che FB non mi ha fatto inviare (postato evidentemente nel momento dell’oscuramento,ho un tempismo perfetto…).bene…questo mi ha dato la possibilita di articolare meglio ..
‘Bel ritratto, bella donna, bella pancia….foto,a mio avviso, tranquilla, difficile per me capire come possa aver suscitato reazioni al limite del viscerale (vedi “fai schifo”);un immagine quasi “bucolica” se togli il chiodo…in realta’ e’ lui la chiave di lettura della foto..e lui che da carattere all’insieme :”..Sono una donna, prima di tutto,ora sto vivendo un passaggio importante per la mia vita…che forse cambiera’ alcune cose… ma io sono io, sempre, con chiodo…e (nonostante?) pancia!!
Non la trovo per niente una foto punk, nonostante il chiodo, anzi la trovo “patinata”…ritratto tranquillo, posato in tutti sensi…bellissima la plasticita’ seno pancia…
PS anch’io mi sono fatta fotografare panciuta……
questa fotografia mi fa un effetto strano. la recepisco perfetta se la considero una gravidanza. (ma la maternità non riesco a riconoscerla, evidentemente nel mio vissuto la riconduco ad altro). limite tutto mio.
si intende benissimo che non la vedi come un’ascensione..tranquillo!! :)))
(“madre migrante” di dorothea lange se non erro, nel senso che per me la maternità non è strettamente e solo associabile con la gravidanza…ma sono contorta io ;) )
grazie ancora e ciao!
grazie della risposta efrem, forse il limite alle mie considerazioni è dato dal fatto che quando penso a una rappresentazione della maternità penso più alla “madre migrante” che alle donne in “momentanea ascensione” come dici tu, ma ci rifletterò! :)
e questa tua immagine mi piace perchè è diretta, ma come dicevo, ci vedo prima la donna..che spesso è irritante!! :)))))))))))))
buona serata
ho capito perchè mi piace. perchè è donna. poi madre.punto
ho però una domanda, che non vuole essere provocatoria, ma è una cosa su cui sto riflettendo da un po’: perchè si rappresenta la maternità (in modo patinato, punk, o “familiare”) quasi esclusivamente con il nudo, più o meno totale? forse è la mia scarsa conoscenza ma non riesco a trovare riferimenti diversi…suggerimenti?
paola – in realtà i nudi davvero nudi sono proporzionalmente pochi. in genere è la pancia. poi a seguire pancia e seno. l’integrale non è frequente.
e il motivo è uno credo: il pudore. come fosse una condizione sacra inviolabile. spesso si tratta di un cliché mentale che inevitabilmente diventa anche iconografico.
poi c’è il fatto che si tratta proprio di un ritratto alla maternità. cioè il soggetto è lei.
in un mondo dove la donna è continuamente violata, questa condizione la sospende. come fosse una momentanea ascensione.
non lo è, credo, questa immagine. per me il soggetto resta sempre la donna.
un po’ irritante forse…
Ciao Vilma! :)
Io temo che la segnalazione di questa foto su fb non sia per la nudità in sé. È vero che sui social ci sono dei limiti riguardo cosa si puó esporre e cosa no della nudità. Su instagram – l’unico social che seguo io – ho notato che i capezzoli femminili sono banditi. Le foto spornazzanti invece no. Ma ammetto di non aver ancora letto le politiche a riguardo.
In questo caso specifico, secondo me, la nudità centra, come elemento. ma non è L’elemento unico che ha portato alla segnalazione. O il motivo che ha portato qualcuno a commentare con un “fai schifo” come ha raccontato Efrem.
Questi atteggiamenti “intimidatori” e scorretti nei riguardi di Efrem e di questa fotografia mi ricordano tanto il mio capetto, che per offendere l’altro finisce sempre per offendere la propria intelligenza. Ed è un peccato, secondo me, assistere al suicidio di un’intelligenza.
riguardo queste persone io penso,
si puó e si deve contestare e/o avere opinioni diverse, si puó e si deve esporre il proprio pensiero, ma esistono tanti modi intelligenti ed eleganti per farlo.
scusa, non sapevo che avevi postato solo il link, non frequento i social.
in tal caso hai purtroppo ragione, peccato scoprire che gli stupidi sono fra noi, e non sono alieni!
Efrem, ti assicuro che non ho mai neanche lontanamente pensato a qualcosa di personale nei miei confronti, nella tua risposta non c’era neanche la seppur minima premessa.
ps: penso che il tuo nudo sia stato censurato su fb non tanto per la segnalazione specifica di qualcuno quanto per la presenza di un algoritmo che riconosce e cancella tutte le foto di nudo senza fare distinzioni, anche Apple lo fa su http://www.500px.com.
(dopotutto, non dimentichiamoci la matrice puritana dell’america anglofila)
vilma – l’algoritmo, qualsiasi, non può intervenire sui link. quale il mio era. solo sulle foto direttamente postate. quale la mia non era.
questo è assodato. non ho fotografato la notifica inviata da fb… ero preso da un lavoro. ma era piuttosto chiarificatrice
Efrem – Devo dire che faccio fatica a giudicare retorica la Fallaci….. ma tant’è, se è quello che tu rilevi, non posso che accettarlo.
Tuttavia, se ne può discutere.
Se tu pretendi di bypassare tutti i più scontati luoghi comuni, la retorica appunto, coprendo la tua maternità con il chiodo, in fondo in fondo non fai che proporre una retorica dell’antiretorica, un tranello nel quale molti sono caduti e che non è neanche una novità (Ernest Hemingway ha fatto dell’antiretorica il tema portante dei suoi racconti, Andy Warhol ci ha costruito sopra la pop art, tutta la cultura del ‘900 si regge sull’antiretorica)
Ma “la retorica è coestensiva con il discorso dell’uomo…. è impossibile parlare senza fare della retorica, come è impossibile vivere senza respirare” (Paolo Valesio, ‘Ascoltare il silenzio’), la retorica è una dimensione funzionale del discorso umano, ha a che fare con la persuasione.
Nello specifico, tornando al tema dell’immagine, credo che nessun uomo, inteso come appartenente al genere maschile, possa con cognizione di causa parlare di retorica attorno alla maternità. E mi chiedo se fotografare una donna incinta col chiodo sia il mezzo per scongiurare ogni forma di retorica, o se invece una donna incinta non sia comunque ‘retorica’ e rappresenti, a buona ragione, un inevitabile stereotipo, inteso come ‘modello prevedibile’, perché ad essere incinta non può essere che una donna.
vilma – ma no, non ho usato il chiodo con alcun intento anti qualcosa… è semplicemente il mio, gli sono molto affezionato, dovrei dimagrire per indossarlo ancora – un giorno ce la farò – quindi ho pensato che potesse ricomparire. che tutto in questa situazione si prestava a una punta punk. e che forse, hai ragione, ha una sua retorica. il mio intento era solo di fare la “condizione incinta” per come mi riguarda. da fruitore e non da protagonista.
e questo è. senza altre sovrastrutture. riducendo al minimo. sola eccezione la nota chiodo. ma non è che è semplicemente appoggiato a un attaccapanni. mi sembra che venga indossato con grande tranquillità. non è più cifra didascalica e volutamente distonica rispetto a certa iconogtrafia – che vero, mi ripugna – ma un elemento coerente all’insieme.
poi sì, hai ancora ragione: se sottolineata e sottolineata e sottolineata, la maternità è retorica. la più retorica.
e la fallaci, in questo, non s’è smentita. mia opinione.
ma non c’è nulla di personale nei tuoi confronti. giuro
aggiungo però una roba – e hai ragione – che anche questa immagine viene in fondo mangiata dalla retorica della maternità. prova ne è che ha avuto, e ha, una visualizzazione imbarazzante rispetto allo standard di questo spazio. e per me ingiustificabile.
ma la retorica è così… forse ti mangia via tuo malgrado.
AVVISO agli escursionisti: chi ha segnalato questa immagine alla censura di FB, provocandone la rimozione, sappia che è stata un’azione a me gradita.
perché l’orribile fotografia dell’orribile donna biotta, e adirittura incinta, è stata ulteriormente vista. ma proprio tanto.
mi spiace solo aver perso un certo patrimonio di analfabeti che hanno balbettato qualche urletto in quel post.
c’è stato anche un “fai schifo”. che ho molto apprezzato.
a questi dico che purtroppo questo spazio è fuori dalla loro portata
Maria Rita – censura. pura censura a seguito di alcune, non quantificate, segnalazioni. non pensavo accadesse, ma era preventivabile comunque.
in qualsiasi caso ripristinato in forma totalmente sfuocata. ciao!
“Se mi chiedete qual è per me il simbolo della bellezza femminile, io non penso alla Venere di Milo o a Sofia Loren. Penso a una bella donna incinta ……. una donna che porta in sé un’altra vita. Una donna deformata da un pancione che chiude un altro essere umano” (Oriana Fallaci)
Mi sembrerebbe una didascalia molto coerente………
Non ho idea se il link comparirà per bene, nel caso se ha voglia e tempo può cercare su google “maternità fotografie”.
Seriamente, trova commerciale questa foto?
Personalmente, non trovo la letteratura sulla maternità che si è fatta qui così banale.
Tutto qui.
sono un po’ perplesso, foto interessante, ma nonostante tutto ravviso il tocco del professionista che rende l’immagine un po’ dura ma comunque commerciale, poi tutta la letteratura sulla maternità per me lascia un po’ il tempo che trova.
In mezzo a tanti bla bla bla di immagini, la sorpresa ogni tanto di trovare “parole” che almeno mi dicono qualcosa. Senza mediazione, non tutto è perduto! Ancora un grazie Efrem.
meravigliosa come ogni cosa SACRA, da lì è cominciata la nostra umanità, il suo primo indizio? piccole statue di argilla a venerare il mistero della vita – così sia sempre
carmelo – ti ringrazio… però bisogna stare molto attenti a usare termini quali SACRA o SACRALITÀ. perché il rischio è che si traduca in verità assoluta e indiscutibile.
mentre io sono un relativista. rispettoso, ma relativista
Un’immagine che lascia il segno. Artistica nel senso vero del termine: non solo bella ma capace di suscitare delle suggestioni. Ancor più in questi giorni di discussioni sulla maternità, sulla gravidanza, sul ruolo della donna.
Non mi sorprende che sia stata “respinta” come ritratto della Maternità. Forse – ribadisco il forse, dato che non sono sul social FB e non ho modo di leggere – c’è una sorta di saturazione/ convinzione su come si dovrebbe/ e si fotografa la Madre.
Non è una polemica la mia a riguardo.
Credo che a volte noi umani ci saturiamo facilmente, precludendoci la possibilità di osservare e scoprire le diverse interpretazioni di sguardi ed è – secondo me – un peccato.
Mi guarda e della sua nudità mi colpisce la sua pancia (generatrice di vita) – la sua fica (porta sul mondo) e il suo capezzolo (nutrimento del corpo e dell’anima).
Bellissima. Colgo anche un tocco “punk”.
Ok, non me lo dire: devo cambiare pusher (da quella volta che me l’hai detto,me ne sono scordato…) ahahahah :). Buongiorno Efrem.
Buongiorno Efrem!
Mi piace tantissimo la tua visione di maternità, perchè non vedo “solo” la maternità, ma una donna con tantissime sfaccettature – oltre la maternità.
È meravigliosa.
(Insomma, più che nuda e cruda, io la vedo Donna. Donna- Madre. Non solo Madre. Ecco)
iara – nuda e cruda è esattamente il commento in testa che ho usato sui social…
e insomma, un po’ lo è.
e questa maternità qui non è certo l’unica iconograficamente potabile. insomma comprendo anche chi la respinge. è così.
Accattivante… io l avrei fotografata anche su una moto … così come è. .. magari con un altra Donna alla guida… giusto x stare in attualità ;-) buona giornata…
Il mio cuore è gonfio di gioia! Dunque anche sulla Maternità si può fare Fotografia… Non che in assoluto non ne fossi certo, solo che per vedere Fotografia in una foto sulla Maternità ho dovuto aspettare Efrem. E comunque complimenti per questo stare fuori dalla “zona di conforto”condizione non sempre facile da attuare , ma auspicabile per fare qualcosa che lasci un segno di sè.
nuda e cruda, Claudio. semplicemente in macchina che ci guarda. punto. altro non saprei, ma ognuno faccia come gli pare.
solo la mediazione trovo imbarazzante
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Efrem, volentieri mi faccio fregare dal chiodo….ma forse piu’ che fregare..guidare!!
Ma poi …maschio o femmina?
la chioda non è che suoni meravigliosamente…
anche se in eng è jacket… punk jacket
cerco di ricostruire il mio pensiero sulla foto che FB non mi ha fatto inviare (postato evidentemente nel momento dell’oscuramento,ho un tempismo perfetto…).bene…questo mi ha dato la possibilita di articolare meglio ..
‘Bel ritratto, bella donna, bella pancia….foto,a mio avviso, tranquilla, difficile per me capire come possa aver suscitato reazioni al limite del viscerale (vedi “fai schifo”);un immagine quasi “bucolica” se togli il chiodo…in realta’ e’ lui la chiave di lettura della foto..e lui che da carattere all’insieme :”..Sono una donna, prima di tutto,ora sto vivendo un passaggio importante per la mia vita…che forse cambiera’ alcune cose… ma io sono io, sempre, con chiodo…e (nonostante?) pancia!!
Non la trovo per niente una foto punk, nonostante il chiodo, anzi la trovo “patinata”…ritratto tranquillo, posato in tutti sensi…bellissima la plasticita’ seno pancia…
PS anch’io mi sono fatta fotografare panciuta……
Cinzia – volendo, anzi meglio, avresti potuto condividerla da qui. che evita anche alcuni fastidi.
anche tu ti fai fregare dal chiodo?
questa fotografia mi fa un effetto strano. la recepisco perfetta se la considero una gravidanza. (ma la maternità non riesco a riconoscerla, evidentemente nel mio vissuto la riconduco ad altro). limite tutto mio.
tittiscotti – va be’… mica vuol essere esaustiva. suona bene GRAVIDANZA?
ciao contorta paola
si intende benissimo che non la vedi come un’ascensione..tranquillo!! :)))
(“madre migrante” di dorothea lange se non erro, nel senso che per me la maternità non è strettamente e solo associabile con la gravidanza…ma sono contorta io ;) )
grazie ancora e ciao!
grazie della risposta efrem, forse il limite alle mie considerazioni è dato dal fatto che quando penso a una rappresentazione della maternità penso più alla “madre migrante” che alle donne in “momentanea ascensione” come dici tu, ma ci rifletterò! :)
e questa tua immagine mi piace perchè è diretta, ma come dicevo, ci vedo prima la donna..che spesso è irritante!! :)))))))))))))
buona serata
no però io mica la vivo come un’ascensione… o come una sospensione. è il concetto vincente ma non mi riguarda.
madre migrante?
ho capito perchè mi piace. perchè è donna. poi madre.punto
ho però una domanda, che non vuole essere provocatoria, ma è una cosa su cui sto riflettendo da un po’: perchè si rappresenta la maternità (in modo patinato, punk, o “familiare”) quasi esclusivamente con il nudo, più o meno totale? forse è la mia scarsa conoscenza ma non riesco a trovare riferimenti diversi…suggerimenti?
paola – in realtà i nudi davvero nudi sono proporzionalmente pochi. in genere è la pancia. poi a seguire pancia e seno. l’integrale non è frequente.
e il motivo è uno credo: il pudore. come fosse una condizione sacra inviolabile. spesso si tratta di un cliché mentale che inevitabilmente diventa anche iconografico.
poi c’è il fatto che si tratta proprio di un ritratto alla maternità. cioè il soggetto è lei.
in un mondo dove la donna è continuamente violata, questa condizione la sospende. come fosse una momentanea ascensione.
non lo è, credo, questa immagine. per me il soggetto resta sempre la donna.
un po’ irritante forse…
Madri ma donne, come diceva un maestro che non c’è più.
nel centro del mirino come in una esecuzione, fastidioso spicchio di edifico banale e sovraesposto…
Ciao Vilma! :)
Io temo che la segnalazione di questa foto su fb non sia per la nudità in sé. È vero che sui social ci sono dei limiti riguardo cosa si puó esporre e cosa no della nudità. Su instagram – l’unico social che seguo io – ho notato che i capezzoli femminili sono banditi. Le foto spornazzanti invece no. Ma ammetto di non aver ancora letto le politiche a riguardo.
In questo caso specifico, secondo me, la nudità centra, come elemento. ma non è L’elemento unico che ha portato alla segnalazione. O il motivo che ha portato qualcuno a commentare con un “fai schifo” come ha raccontato Efrem.
Questi atteggiamenti “intimidatori” e scorretti nei riguardi di Efrem e di questa fotografia mi ricordano tanto il mio capetto, che per offendere l’altro finisce sempre per offendere la propria intelligenza. Ed è un peccato, secondo me, assistere al suicidio di un’intelligenza.
riguardo queste persone io penso,
si puó e si deve contestare e/o avere opinioni diverse, si puó e si deve esporre il proprio pensiero, ma esistono tanti modi intelligenti ed eleganti per farlo.
scusa, non sapevo che avevi postato solo il link, non frequento i social.
in tal caso hai purtroppo ragione, peccato scoprire che gli stupidi sono fra noi, e non sono alieni!
Efrem, ti assicuro che non ho mai neanche lontanamente pensato a qualcosa di personale nei miei confronti, nella tua risposta non c’era neanche la seppur minima premessa.
ps: penso che il tuo nudo sia stato censurato su fb non tanto per la segnalazione specifica di qualcuno quanto per la presenza di un algoritmo che riconosce e cancella tutte le foto di nudo senza fare distinzioni, anche Apple lo fa su http://www.500px.com.
(dopotutto, non dimentichiamoci la matrice puritana dell’america anglofila)
vilma – l’algoritmo, qualsiasi, non può intervenire sui link. quale il mio era. solo sulle foto direttamente postate. quale la mia non era.
questo è assodato. non ho fotografato la notifica inviata da fb… ero preso da un lavoro. ma era piuttosto chiarificatrice
Efrem – Devo dire che faccio fatica a giudicare retorica la Fallaci….. ma tant’è, se è quello che tu rilevi, non posso che accettarlo.
Tuttavia, se ne può discutere.
Se tu pretendi di bypassare tutti i più scontati luoghi comuni, la retorica appunto, coprendo la tua maternità con il chiodo, in fondo in fondo non fai che proporre una retorica dell’antiretorica, un tranello nel quale molti sono caduti e che non è neanche una novità (Ernest Hemingway ha fatto dell’antiretorica il tema portante dei suoi racconti, Andy Warhol ci ha costruito sopra la pop art, tutta la cultura del ‘900 si regge sull’antiretorica)
Ma “la retorica è coestensiva con il discorso dell’uomo…. è impossibile parlare senza fare della retorica, come è impossibile vivere senza respirare” (Paolo Valesio, ‘Ascoltare il silenzio’), la retorica è una dimensione funzionale del discorso umano, ha a che fare con la persuasione.
Nello specifico, tornando al tema dell’immagine, credo che nessun uomo, inteso come appartenente al genere maschile, possa con cognizione di causa parlare di retorica attorno alla maternità. E mi chiedo se fotografare una donna incinta col chiodo sia il mezzo per scongiurare ogni forma di retorica, o se invece una donna incinta non sia comunque ‘retorica’ e rappresenti, a buona ragione, un inevitabile stereotipo, inteso come ‘modello prevedibile’, perché ad essere incinta non può essere che una donna.
vilma – ma no, non ho usato il chiodo con alcun intento anti qualcosa… è semplicemente il mio, gli sono molto affezionato, dovrei dimagrire per indossarlo ancora – un giorno ce la farò – quindi ho pensato che potesse ricomparire. che tutto in questa situazione si prestava a una punta punk. e che forse, hai ragione, ha una sua retorica. il mio intento era solo di fare la “condizione incinta” per come mi riguarda. da fruitore e non da protagonista.
e questo è. senza altre sovrastrutture. riducendo al minimo. sola eccezione la nota chiodo. ma non è che è semplicemente appoggiato a un attaccapanni. mi sembra che venga indossato con grande tranquillità. non è più cifra didascalica e volutamente distonica rispetto a certa iconogtrafia – che vero, mi ripugna – ma un elemento coerente all’insieme.
poi sì, hai ancora ragione: se sottolineata e sottolineata e sottolineata, la maternità è retorica. la più retorica.
e la fallaci, in questo, non s’è smentita. mia opinione.
ma non c’è nulla di personale nei tuoi confronti. giuro
aggiungo però una roba – e hai ragione – che anche questa immagine viene in fondo mangiata dalla retorica della maternità. prova ne è che ha avuto, e ha, una visualizzazione imbarazzante rispetto allo standard di questo spazio. e per me ingiustificabile.
ma la retorica è così… forse ti mangia via tuo malgrado.
Efrem, un’immagine potente fa sempre paura, ma desta anche gli animi dal torpore delle immagini da marketing e da media.
Marco – la semplicità per me è tutto. e forse in alcuni casi è irritante
AVVISO agli escursionisti: chi ha segnalato questa immagine alla censura di FB, provocandone la rimozione, sappia che è stata un’azione a me gradita.
perché l’orribile fotografia dell’orribile donna biotta, e adirittura incinta, è stata ulteriormente vista. ma proprio tanto.
mi spiace solo aver perso un certo patrimonio di analfabeti che hanno balbettato qualche urletto in quel post.
c’è stato anche un “fai schifo”. che ho molto apprezzato.
a questi dico che purtroppo questo spazio è fuori dalla loro portata
vilma – più che altro resto fermo all’icona della maternità. quella classica. quella che mi riguarda.
e che evidentemente irrita gli analfabeti.
francamente non ti sembra però un po’ così questa della fallaci?
mi suona un filo retorica, questa della fallaci intendo. no?
Caro Efrem, sei sparito da fb. È un problema mio o generale? Ciao e grazie!
Maria Rita – censura. pura censura a seguito di alcune, non quantificate, segnalazioni. non pensavo accadesse, ma era preventivabile comunque.
in qualsiasi caso ripristinato in forma totalmente sfuocata. ciao!
“Se mi chiedete qual è per me il simbolo della bellezza femminile, io non penso alla Venere di Milo o a Sofia Loren. Penso a una bella donna incinta ……. una donna che porta in sé un’altra vita. Una donna deformata da un pancione che chiude un altro essere umano” (Oriana Fallaci)
Mi sembrerebbe una didascalia molto coerente………
Buona sera Lorenzo,
volevo mostrarle questa panoramica: https://www.google.it/search?q=foto+maternit%C3%A0&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ved=0ahUKEwjbgeSEnt_KAhXLpXIKHcWQDcsQsAQIIw&biw=1920&bih=886#tbm=isch&q=foto+maternit%C3%A0+immagini+e+fotografie+maternit%C3%A0
Non ho idea se il link comparirà per bene, nel caso se ha voglia e tempo può cercare su google “maternità fotografie”.
Seriamente, trova commerciale questa foto?
Personalmente, non trovo la letteratura sulla maternità che si è fatta qui così banale.
Tutto qui.
Una maternità decisa… Non c’è niente di scontato … Mi sorprendo anche questa volta.
Rimesse Fotografiche – una mternità NON idealizzata. tutto qui
sono un po’ perplesso, foto interessante, ma nonostante tutto ravviso il tocco del professionista che rende l’immagine un po’ dura ma comunque commerciale, poi tutta la letteratura sulla maternità per me lascia un po’ il tempo che trova.
lorenzo – sì certo, commerciale…
wow
Sara Emma – 2 + 1
Senza filtri e sofisticazioni. Comunicazione
In mezzo a tanti bla bla bla di immagini, la sorpresa ogni tanto di trovare “parole” che almeno mi dicono qualcosa. Senza mediazione, non tutto è perduto! Ancora un grazie Efrem.
Nicola – è che, appunto, zero parole grande vantaggio.
grazie a te!
meravigliosa come ogni cosa SACRA, da lì è cominciata la nostra umanità, il suo primo indizio? piccole statue di argilla a venerare il mistero della vita – così sia sempre
carmelo – ti ringrazio… però bisogna stare molto attenti a usare termini quali SACRA o SACRALITÀ. perché il rischio è che si traduca in verità assoluta e indiscutibile.
mentre io sono un relativista. rispettoso, ma relativista
Un’immagine che lascia il segno. Artistica nel senso vero del termine: non solo bella ma capace di suscitare delle suggestioni. Ancor più in questi giorni di discussioni sulla maternità, sulla gravidanza, sul ruolo della donna.
Mi permetto di adottare questo blog all’interno della Community https://www.facebook.com/groups/adotta1blogger/
uno spazio virtuale di blogger che segnalano articoli e blog degni di nota.
Luca – adotta adotta… però non sono un blogger, solo un fotografo che ha anche un blog :)
Effettivamente Efrem. .. l “attualità” in tema di “maternità ” non piace neppure a me … ;-)
“Maternità” splendida. È vero che è un po’ punk ma questo va benissimo: fuori dal consueto ci appartiene. Grazie!
Gilda – grazie a te
Non mi sorprende che sia stata “respinta” come ritratto della Maternità. Forse – ribadisco il forse, dato che non sono sul social FB e non ho modo di leggere – c’è una sorta di saturazione/ convinzione su come si dovrebbe/ e si fotografa la Madre.
Non è una polemica la mia a riguardo.
Credo che a volte noi umani ci saturiamo facilmente, precludendoci la possibilità di osservare e scoprire le diverse interpretazioni di sguardi ed è – secondo me – un peccato.
Mi guarda e della sua nudità mi colpisce la sua pancia (generatrice di vita) – la sua fica (porta sul mondo) e il suo capezzolo (nutrimento del corpo e dell’anima).
Bellissima. Colgo anche un tocco “punk”.
Ok, non me lo dire: devo cambiare pusher (da quella volta che me l’hai detto,me ne sono scordato…) ahahahah :). Buongiorno Efrem.
Marco – assolutamente… se no il mio chiodo 1977 cosa sta lì a fare?
buongiorno!
Buongiorno Efrem!
Mi piace tantissimo la tua visione di maternità, perchè non vedo “solo” la maternità, ma una donna con tantissime sfaccettature – oltre la maternità.
È meravigliosa.
(Insomma, più che nuda e cruda, io la vedo Donna. Donna- Madre. Non solo Madre. Ecco)
iara – nuda e cruda è esattamente il commento in testa che ho usato sui social…
e insomma, un po’ lo è.
e questa maternità qui non è certo l’unica iconograficamente potabile. insomma comprendo anche chi la respinge. è così.
Aria! E gli occhi si puliscono: che bellissima Maternità Efrem… grazie!
Diletta – a te :)
Bella, fiera…donna! Anche un po’ guerriera con quello sguardo diretto, sfida e consapevolezza miscelate ed indossate, come il chiodo. Buongiorno Efrem
buongiorno piero!
spiazzante, ma è la vita così come è e deve essere,
Accattivante… io l avrei fotografata anche su una moto … così come è. .. magari con un altra Donna alla guida… giusto x stare in attualità ;-) buona giornata…
ida – buona anche a te.
però detesto l’attualità :)
Il mio cuore è gonfio di gioia! Dunque anche sulla Maternità si può fare Fotografia… Non che in assoluto non ne fossi certo, solo che per vedere Fotografia in una foto sulla Maternità ho dovuto aspettare Efrem. E comunque complimenti per questo stare fuori dalla “zona di conforto”condizione non sempre facile da attuare , ma auspicabile per fare qualcosa che lasci un segno di sè.
nuda e cruda, Claudio. semplicemente in macchina che ci guarda. punto. altro non saprei, ma ognuno faccia come gli pare.
solo la mediazione trovo imbarazzante