Phone Photography… la mostra.
Tutt’ora in corso a Bibbiena.
Della quale ho parlato qui:
http://blog.efremraimondi.it/phone-photography-mostra/
Nel frattempo ho ricevuto da Claudio Pastrone che ne è il curatore insieme a Giovanna Calvenzi, questo video a 360° che mi riguarda.
Per questo lo ringrazio.
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l’iPhone, probabilmente, ti ha permesso di produrre proprio quelle immagini e anche di esagerare, e va bene.
Ciò che intendevo dire è che esporle, specie ingrandite a dimensioni che non sono fruibili se non, appunto, in un’esposizione, pubblica o privata, ha reso possibile l’attribuzione di un valore aggiunto, la grande dimensione (il mio parametro proporzionale sono i caloriferi sotto i quadri), tipica di molta pittura moderna. L’esposizione ‘in mostra’ metta in luce l’importanza ‘oggettuale’ della fotografia, il suo essere oggetto bidimensionale con caratteristiche cromatiche, materiche, volumetriche ed anche decorativistiche da inquadrare e appendere al muro, per il quale il significante può non significare ‘altro’ se non il suo esistere.
mi sono spiegato male vilma… intendvo dire che il limite normale per un iphone è molto al di sotto delle stampe che vedi. ma me ne sono fregato. un po’ anche ha aiutato il percorso mosso, dove la definizione non è proprio nemica. ma non è contemplata.
sì… hai ragione: l’esistere si basta. perché poi è un lavoro tutto sulla percezione e l’allucinazione. né più né meno di “appunti per un viaggio che non ricordo”… rigorosamente polaroid.
bellissimo allestimento, le foto in grande formato rendono un effetto scenografico di grande suggestione, è lo stesso stupore che proviamo quando ci troviamo davanti a certi quadri (penso soprattutto all’espressionismo astratto americano, a Pollock, Newman e tanti altri) che trovano il proprio significato più originale proprio nella grande dimensione.
La foto rosso/nera (il milan non c’entra!) potrebbe essere scambiata per un’opera di Clyfford Still.
Sia chiaro, non è che una foto per essere bella deve sembrare un quadro (né un quadro per essere bello deve sembrare una foto), al di fuori di ogni retorica voglio dire che trovo interessante questa convergenza puramente formale/dimensionale (peraltro di due discipline gemelle), che aggiunge alla fotografia esiti spettacolari imprevisti.
Scusa il discorso un po’ criptico………
@vilma – il discorso vale soprattutto perché è di immagini prodotte con l’iPhone. tutta la mostra è smartphone.
io ho voluto esagerare… mi interessava spostare il limite. e vedere l’effetto che fa.