Fotografia e Design punto primo: un percorso in due incontri che nasce da una chiacchierata con Claudia Ioan e Massimiliano Tuveri, alias Officine Creative Italiane.
In realtà era da un po’ che pensavo a un percorso didattico sulla fotografia di design.
Quella chiacchierata e ciò che ne è conseguito mi hanno fatto smettere di pensarci.
E infatti eccoci qui:
21-22/28-29 settembre, Perugia.
Tra gli spazi di Listone Giordano e la sede di Officine Creative Italiane.
TUTTE LE INFORMAZIONI info@officinecreativeitaliane.com
Un percorso che per quello che mi riguarda parte nel 1985.
Con un intento piuttosto chiaro già allora: superare il genere.
Non esiste cioè una fotografia DI design.
Come non esiste una fotografia DI ritratto, landscape, nudo, moda o altro.
O meglio, esistono certamente delle specificità ma il bivio è se rimanere nell’àlveo stretto della riproduzione, anche ottima e indubbiamente utile, o uscirne al fine di produrre fotografia in quanto tale.
In grado di relazionarsi direttamente, senza mediazione, sul piano iconografico.
Sono sorpreso da quanta inconsapevolezza ci sia del rapporto tra fotografia e design… Tolti gli addetti ai lavori che a vario titolo partecipano, non vedo né fila né portfolii sulla questione. Peccato.
Perché è un luogo dove il linguaggio è al centro, e se vuoi davvero misurarti sul piano creativo non è eludibile.
Come non è eludibile il piano della conoscenza di ciò che si affronta.
Questo vale per tutta la fotografia. Ma nella relazione col design il bluff è immediatamente evidente e il re nudo.
La rivelazione l’ho avuta sfogliando casualmente un numero di INTERNI magazine del settembre 1984 coi redazionali, in ordine di impaginato, di: Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Vincenzo Castella, Fabrizio Ferri, Mark Arbeit, Fulvio Ventura, Cuchi White, Davide Mosconi.
L’anno dopo ho cominciato a lavorare con INTERNI.
E sto proseguendo. Fanno 34 anni: la collaborazione più longeva che ho.
Ma davvero c’è ancora qualcuno che blatera di fotografia commerciale?
La destinazione d’uso è una cosa, il peso specifico dell’opera un altro: sai distinguere?
Questo è ciò che faremo.
Loom by David Lopez Quincoces per Potocco.
INTERNI magazine – Dicembre 2017. Redazionale.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
Stylist Nadia Lionello.
Assistenti fotografia: Nicole Marnati – Giulia Gibilaro.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
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Un peccato non esserci stata
veramente ne stiamo preparando un altro, Tiziana. rivolgiti a Officine Creative e ti danno le coordinate
Ciao Efrem, ho “blaterato” di fotografia commerciale per anni e continuo a farlo, avendo presente molto bene la differenza tra destinazione e opera.
Molto interessante.
quello che intendevo dire è che la distinzione a priori tra commerciale e non è la posizione pretestuosa di chi non ha neanche idea di cosa si stia parlando.
che ragiona per destinazioni d’uso e non per peso iconografico. la manifestazione di un infantilismo, spesso curiatorale – pseudo curiatoriale, più precisamente – che non ha né arte né parte. insomma facciano come gli pare.
un abbraccio grande luciano.
Pseudocuriatorale mi piace da pazzi !
Un abbraccio grande a te !
proprio così :)
meraviglia!
grazie Federica
Questa fotografia è un capolavoro. Tu un genio :-)
grazie Giorgio. di questa immagine non dico nulla. quanto a me: non esageriamo :)