Screenshot posed portrait

Possiamo fare tutto. E lo stiamo facendo.
Una fotografia senza limiti. A parte noi.
Ma da sempre è così. Nella sua essenza è sempre stato così.
La tecnologia, oggi, marca di più il tempo.
Perché implementa enormemente il volume di immagini, una dilatazione senza confine. Sembra.

Ma a noi, a ognuno di noi, resta il segno, la traccia di qualcosa che ci riguarda.
Quanto profondamente, quanto intimamente, può dipendere anche da una sola fotografia.

Qualcosa ficcato indelebilmente nella nostra vita.

Mai avrei creduto di ritrarre in remoto, uno screenshot durante una call: io qui tu altrove e non so bene neanche dove.
Né mi interessa. Perché il luogo che riconosco è solo il monitor.
Nulla di virtuale. Realissimo.
Proprio un posato. Perché basta chiedere.
E non mi frega nulla se a disposizione ho pochissimi megabyte.

Questo ritratto a Lubomira Bajcarova segna il mio tempo adesso.
A ognuno il suo. A ognuno la propria fotografia.

Adesso.
Ce ne ricorderemo.
Questi giorni fatti così…

Lubomira Bajcarova by me - All Rights Reserved© Efrem Raimondi. All rights reserved.

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10 thoughts on “Screenshot posed portrait

  1. Un quadro di Hopper, quella la cosa che mi è venuta subito in mente. Non vuole essere riduttivo nei tuoi confronti, anzi, almeno dal mio punto di vista, perché è un artista che amo molto.
    Bellissimo il lampo di luce che illumina il volto, tutto il resto precipita verso il nero del bordo inferiore, dove tutti i dettagli spariscono. L’immagine decentrata inserisce una nota di destabilizzazione, sullo sfondo un indefinito orizzonte (temporale?) non aggiunge altre informazioni. Una foto di grande fascino, in qualche modo sospesa.

    • sospesa sì vilma. almeno questa l’intenzione. no temporale, è un interno all’imbrunire. muro e divano con la poca definizione dello screenshot in una diretta in qualche modo si fondono e confondono

  2. Questa fotografia mi tramortisce, mi sospende, mi aiuta a affrontare queste giornate “fatte così” e per questo ti ri grazio con tutta l’anima Efrem

  3. Il capo dolcemente reclinato,lo sguardo muto,pensoso,perso nei cieli di luce dei ricordi di un ieri….

  4. Grazie
    Al solito trovi parole che ho in testa, in mezzo a mille cianfrusaglie e arrivi tu, e metti in ordine (o in disordine)
    In queste ore ho scelto di prendere immagini da uno screenshot cercando di tradurle in un linguaggio che non fosse binario, che non rimanesse relegato in un tot di byte. Scopro che il gesto segue l’intenzione, mi accorgo che il fine è il medesimo. Lasciare traccia.

    • in questo mi risulta determinante la fotografia che ho fatto nella circostanza. non è mai eludibile Fabio. se si parte da lì, che è la vera origine per chi fa fotografia, tutto diventa più semplice credo.

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