Semplice.
E più lo è più non la leggiamo.
Semplice.
E più lo è più è complessa.
E proprio non la leggiamo.
Complessa, non complicata.
Linguaggio puro.
Non lo leggiamo… non siamo capaci.
Senza strass sbarluccicanti e effetti assortiti, zero.
Non leggiamo le parole, figuriamoci le immagini!
No?
Guardarsi attorno. Magazine inclusi.
Certi magazine…
Un’immagine vale più di mille parole.
Cazzate!
Quale immagine, quali parole…
Queste ultime, che ogni volta supplichiamo in forma di messaggio, spiegazione e cosa volevi dire…
Io l’ho detto. Nulla è celato.
Ce l’hai davanti.
Guarda cazzo!
Siamo in balìa di un gigantesco punto di domanda.
Un morbido, pigro, all’occorenza utile: ?
E si vede.
Per questo pubblico questa pura iPhone.
Fatta l’altro ieri. Un sabato qualunque.
Ed è una fotografia.
Che potrei persino eleggere a mio manifesto. Così imparo.
Tanto è lontana da tutto.
E ferma alla sua origine.
Tutto è ancora lì.
E noi dove siamo?
Rivistine trendy bye bye.
Con un bel sorriso:
#RANDA 146
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
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Su questo sono d’accordo con te,
confido sul “qualcosa d’altro” e sul “se”.
Non è un no. Non è neanche un si… Ma almeno è un chissà!
Si che lo sarebbe. la materia carta sarebbe un privilegio per chi segue il tuo sguardo, lo incrocia, ci si ritrova e/o scopre diversi s-punti di vista per arricchire il proprio. La carta è una cosa altra.
Senza togliere assolutamente nulla al blog.
E per te potrebbe essere interessante scrivere pensando ad una destinazione cartacea. – disse lei…
http://static.fanpage.it/cinemafanpage/wp-content/uploads/2014/06/gatto-con-gli-stivali-occhi-dolci-new.jpg
Poi magari resti della tua, ma un pensiero concediglielo a questa cosa :)
http://static.fanpage.it/cinemafanpage/wp-content/uploads/2014/06/gatto-con-gli-stivali-occhi-dolci-new.jpg
è solo la formula che mi convince poco iara… cioè una sintesi di questo blog. se dovesse, penserei a qualcosa d’altro
Potresti raccogliere queste tue riflessioni in un bel volume…
ti ringrazio Antonio, ma non so a cosa potrebbe davvero servire una raccolta. non lo so…
Stasera ci voleva proprio…
Dopo tutta questa violenza… mediatica…
Un semplice che fa bene narrando altro
Grazie
dove siamo? tu sicuramente dietro l’obbiettivo e cogli l’attimo nella geometria perfetta dell’immagine! non è così semplice…..
è semplice è semplice daniela. dammi retta. e tu lo sai bene. ciao!
che piacere sentirti
Certo che la “lettura” è il punto. In quest’epoca così “social”, però, sono così deluso dal fatto che conti solo la visibilità! Tutto deve scorrere velocemente e va a finire che si leggono solo i titoli. Ma io no, non ci sto, costi quel che costi. Grazie perché fai sentire qui la tua voce fuori dal coro, conforta, molto…
ci stiamo lavorando sul recupero della lentezza, credimi Claudio. grazie a te
Nel percorso del fare Anima (cfr. James Hillman) è necessaria un’ ecologia dei sentimenti, non dimenticando la fascinazione per la bellezza.
https://youtu.be/y6YZqhhx4ZQ
non conosco hilman, Fabiano… però concordo
Buongiorno Efrem, perdonami se ricorro ad una citazione, di norma non preferisco, ma questo è quel che mi è venuto in mente, quindi perché negarlo?
“all’inizio le montagne erano montagne e le acque erano acque, quando penetrai nella sapienza zen le montagne non erano più montagne e le acque non erano più acque, ma quando raggiunsi l’essenza dello zen le montagne furono di nuovo montagne e le acque di nuovo acque”.
Grazie ancora per la tua seria voglia di condivisione.
paolo – condivido totalmente
quanta intenzione c’è in questa foto?
tutta quella che mi porto dietro da quando ho coscienza, variolet
Pura, semplice, complessa. Aggettivi che qualificano l’essenza, e l’esistenza, di un fotografo e di una fotografia, che poi, nel migliore dei casi coincidono…
stiamo attenti al pura, claudio… mica che poi si equivoca
Già. Un quesito difficile. La prima risposta che mi viene in mente è: no, non sappiamo più esprimerci. O per lo meno: sappiamo esprimerci, ma diciamo tutti la stessa cosa. Il motivo? Così.Tanto per non sbagliare, per andare sul sicuro.Usiamo un linguaggio che non ci appartiene o, per lo meno, ad alcuni si.Vorremmo utilizzarne uno nostro e a volta osiamo, ma se poi…
Già, ma se poi…
E qui ci freghiamo.
Oltre a commettere l’errore di associare il semplice col banale, come bene ha espresso Roberta, lo si commette anche associandolo con “la pochezza”. Intesa come “di scarso valore”.
Ed è un (altro) errore gigantesco.
Perchè, invece, GUARDA!
Io credo che un pezzetto di risposta alla tua domanda Efrem, se siamo in grado di esprimerci, la possiamo trovare nelle nostre fotografie.
Mi fermo “ad un pezzetto” perchè io – in quanto iara – non sono sicura di una risposta Completa.
Ma in primis, io credo, forse,
siamo in grado di guardare? – domanda rivolta a me stessa.
Grazie!
iara – prima vedere poi produrre. quanto allo scarso valore non c’è dubbio
Non sappiamo leggere la semplicità perchè siamo circondati da banalità.Banalità condita da effetti perchè così non la si nota,ma c’è. Effetti,che però, possono essere giustificati se devi condire incubi e questi riesci a catturarli solo in parte con il mezzo meccanico. Nella fotografia oggi “vale tutto”,ma il “vale tutto” non significa “fare le cose a caso eppoi vediamo”. Quando un paesaggio, un gatto, uno sguardo, una espressione ti colpiscono, devi cogliere l’attimo, ma così: semplicemente. Ed ė già cosi tutto molto complesso. Un abbraccio, ciao Efrem.
accade anche col posato Marco, col lavoro in studio e con tutto quanto. e la questione non cambia: siamo in grado di esprimerci?
Si tende a commettere il grande errore di associare il semplice con il banale e nella speranza di evitare il banale abbiamo viziato lo sguardo con “strass sbarluccicanti e effetti assortiti”. La semplicità invece è davvero tutt’altra cosa e tu lo dimostri, [oltre a scriverne]. E’ sempre un piacere leggerti Efrem. Buona serata.
Roberta grazie. è esattamente quello che dici. la paura del banale rende comici
Vabbè dai… io sono abituata al mare ;-)
un gran sorriso per te, ida. ci sta tutto quello che vuoi :)
Sarà “semplice” ma mi ha trasmesso un gran desiderio di essere al mare … osservando la ragazza …col suo movimento e capelli al vento… sento la brezza marina … il profumo del mare e della terra intorno. ..sento un lieve rumore dei saltelli… ed anche un po’ d affanno (quello è il mio che non ama molto correre ;-)…) e poi. .. Cos è quell’oggetto abbandonato sul prato? … ed anche questo mi fa pensare ad altre cose. …. però !!! Se fosse stata più “complessa” questa immagine chissà quanto altro mi avrebbe detto ! ;-) ciao. ..
complessa abbastanza ida… comunque siamo al lago :)
ciao
Guardarsi attorno…
Ce l’hai davanti…lontana da tutto.
E ferma alla sua origine.
Tutto è ancora lì.
Grazie Carissimo Efrem
“nulla di più vero nulla di più difficile”
semplice annalisa. ma dico davvero. grazie a te
Cielo acqua e terra. In mezzo a tutto questo c’è la vita. Inquadratura soggetto e colore in mezzo a questi c’è un emozione.
alfredo – piaccia o meno, la fotografia – qualsiasi fotografia – è fatta di tutto ciò che la compone. togli o metti una roba ed è altro. per questo la semplicità è complessa
Si si proprio il tuo manifesto.
Semplice e complessa! Siamo quotidianamente bombardati da effetti speciali, talmente assuefatti all’ artificioso da essere incapaci di concepire la semplicità come profonda, significante, completa. Modalità destrutturazione ON. Ciao Efrem
è che non si sa leggere… è esattamente come con la parola piero
si!!!!!!!
un sorriso per te lubi