Il tempo è scaduto.
Lo spazio esaurito.
Questo blog è un luogo molto educato. E paziente.
Talvolta si tende a confondere la pazienza e la gentilezza, la disponibilità, per debolezza.
E si commette un grave errore.
Nel mio caso, gravissimo.
Perché detesto l’arroganza… quella dell’intelligenza e quella dell’analfabetismo saputello. Entrambe gratuite.
Il cui deficit, manifesto.
Mentre questo spazio, è un luogo di lavoro. E non è gratis.
Costa.
Se si pensa che riflettere sulla fotografia, sul valore iconico che esprimiamo, sulle contraddizioni e sui paradossi che ci riguardano sia estraneo al lavoro del fotografo, si commette un secondo errore.
Oggi più che mai.
Qui, si fa questo. Questa la presunzione.
E la dialettica è un presupposto imprescindibile.
La dialettica…
Che prevede il contraddittorio. Anche questo, non gratuito.
La contraddizione, esprimerla, costa impegno.
E ascolto.
Perché ha un’aspirazione: la vita del pensiero.
Non del proprio! Non della verità!
Ma del pensiero nel senso più ampio.
Che è un’attività dinamica, non un monolite!
Altrimenti come potremmo raffigurare il mondo? Fosse anche circostanziato al bilocale che ci ospita.
La polemica tout court, di deriva social o bibliotecaria che sia, comunque analfabeta e tracotante, provocatoria e incline allo scontro, vada a farsi fottere.
Ma altrove. Non qui.
Tempo scaduto, spazio esaurito.
È il libero arbitrio, bellezza.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
Discarica, 2015. iPhone 4s e tanti saluti
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