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Sito versus Blog…
Non c’è alcun versus, proprio zero contrapposizione: due luoghi diversi.
Sì va be’… ma cos’è meglio?
Ma vuoi più bene alla mamma o al papà?
Approfitto di quest’ultimo aggiornamento del mio sito per dire due robe a riguardo. E che mi riguardano.
Il blog è un medium dinamico. Che ha una relazione abbastanza agile e certamente dialettica con la rete e con chi lo segue.
Nello specifico è luogo di riflessione sui temi della fotografia dove anche la parola scritta diventa espressione, almeno in alcuni casi.
Quindi fotografia a due livelli, quella iconica e quella parlata.
E per ciò che mi riguarda non c’è una prevalenza  generale dell’una nei confronti dell’altra: esiste solo in alcuni casi, ed è voluta.
Poi, come ho avuto modo di verificare, c’è chi finge di non vedere e usa pretestuosamente gli argomenti della parola per ignorare quelli dell’icona. Un atteggiamento speculativo tipico di alcuni fotografi, quelli che in genere non pesano mai la propria fotografia.
Pochi per fortuna…
Fare fotografia non è una gara… io non conosco competizione. Mi guardo attorno e basta.
E qui subentra il sito. Che è un medium statico. La cui relazione con la rete non è dialettica. Dove la fotografia è tutto e deliberatamente lasciata a se stessa. In balìa.
Ma è così che dev’essere… come quando mostri un portfolio: cosa c’è da aggiungere oltre la fotografia che mostra? Nulla! Il silenzio è un presupposto. E solo se richiesta si usa la parola. Al minimo. Ma meglio di no.
Ognuno lo imposta come gli pare il sito, e anche in questo caso credo sia comunque una diretta rappresentazione dell’autore.
Il mio è molto semplice, e riguarda solo gli assignments.
Salvo rarissime eccezioni, ma proprio rarissime immagini, che sono coerenti con la struttura.
Due sezioni: People e Design… più chiaro di così!
Ognuno di questi ha in primis una Top gallery: 60 immagini people e 50 design. Dove Top non indica il meglio, ma solo un editing temporaneo, una scelta destinata a mutare ogni tre mesi circa, a seconda di eventualità e esigenze anche momentanee.
Entrambe le sezioni hanno poi una zona di archivio immagini: all people e all design. Che è una selezione del mio archivio, della mia produzione degli ultimi trent’anni riferita ai due percorsi.
Alla quale attingo appunto per cambiare la top gallery.

In questo sito non c’è tutto ciò che produco o che mi riguarda: solo in SHOW c’è qualche pillola ulteriore. Ma proprio un accenno.
Per esempio manca certo reportage, al quale tengo e che troverò il modo di condividere.
Mancano altri assignment, tipo certe monografie o redazionali un po’ obliqui. Amen.
E soprattutto manca il paesaggio, nella forma che ha da pochissimo assunto in termini di prints rivolte al collezionismo, attraverso una galleria che si rivolge al mercato internazionale. E di cui parlerò.
Perché il paesaggio è per me luogo di esplorazione. Un fatto intimo che finora ho mostrato con timidezza.

Ci tenevo a questo post… perchè è vero, sono un outsider e sono trasversale come certa fotografia inattuale.
Ma intendo rivendicare la mia inattualità… io con certa attualità non ho niente a che fare. Non mi riguarda né mi interessa.
Ma soprattutto, sono un fotografo. Non un blogger, non un critico, non uno scrittore se non per il fatto che occasionalmente scrivo.
Come altri che di mestiere scrivono e occasionalmente fotografano. Male in entrambi i casi a guardare certi resoconti recenti.
Tutto discutibile ovviamente, ma a me alcuni saputelli, parvenu dell’ultima ora, sono proprio indigesti. Ci facciano vedere un po’ delle loro foto… con coraggio, petto in fuori e sia quel che sia.
Ma stai zitto e zitta un attimo.
Chi segue il mio blog mi scuserà.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Questo il mio sito:

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