Gabriele Basilico, Quaderni vol 3

Questo il terzo volume de I quaderni dello Studio Gabriele Basilico: In pieno sole. Del 1977. Che Basilico chiamava ”l’abbronzatura”.
Se era inaspettato il tema del Volume 2, quello su Glasgow e i suoi bambini, questo lo è ancora di più: people… inequivocabilmente people.
Carne alla griglia, direi.
C’è davvero molta ironia in questo Basilico. Tutta quella che non c’è nel suo stranoto lavoro… quello del rigore, quello dello sguardo all’infinito. Quello della sottrazione e del silenzio.
Qui di sottrazione non ne vedo, non può essercene.
Magari non c’è neanche silenzio, però certamente non c’è rumore.
Mi fermo a quello che vedo. Mi fermo a questo. Sono un fotografo, non un critico.
Aggiungo solo una considerazione: se hai uno sguardo puoi andare dove ti pare.

Il Quaderno ha un testo introduttivo di Antonio Bozzo, nel quale con ironia e calore si presenta come un ”Raggio di Sole”. E in questa veste racconta anche del suo incontro con Basilico nello specifico di questo lavoro.
C’è poi un breve testo di Claudio Guenzani che racconta del suo rapporto di gallerista e di persona amica.
Infine la postfazione di Giovanna Calvenzi, leggibile interamente dalla riproduzione della pagina.
Le immagini qui riprodotte sono solo alcune delle ventuno pubblicate.

Mentre il primo volume, Abitare la metropoli
https://blog.efremraimondi.it/gabriele-basilico-quaderni/
è stato da poco pubblicato da Contrasto Editore, sia il volume 2 Glasgow. Processo di trasformazione della città. 1969
https://blog.efremraimondi.it/gabriele-basilico-quaderni-vol-2/
che questo, non sono ancora disponibili. Purtroppo.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

In pieno sole. 1977, 48 pagine.
Brossura cucita, formato 14,5 x 19,8 cm.
Testi: Antonio Bozzo, Claudio Guenzani.
Postfazione Giovanna Calvenzi.
Progetto grafico e impaginazione di Maurizio Zanuso.
Realizzazione editoriale, Studio Guenzani.
Finito di stampare il 20 gennaio 2014 presso Arti Grafiche Meroni.

Gabriele Basilico, Quaderni vol. 2

Secondo volume de I quaderni dello Studio Gabriele Basilico: Glasgow. Processo di trasformazione della città. 1969.
Ed è un Basilico che non ti aspetti. Che io non conosco.
Ma che riconosco.
Paradossalmente non tanto nelle immagini che anticipano ciò che sarà il suo percorso, quanto in queste meravigliose fotografie di bambine randage (e bambini) per una Glasgow che non esiste.
Una città che ancora si lecca le ferite dei bombardamenti sembrerebbe… e che attraverso queste bambine si cerca.
In certe prospettive sospese e nel rapporto immediatamente diretto riconosco Basilico…
Poi c’è il gesto. Leggero e potente. Semplice e perciò complesso, che descrive una sorpresa accondiscendente. Una necessità di relazione immediata.
Non è facile fotografare i bambini. Perché ci sia una restituzione che ti distingua devi avere uno sguardo molto più ampio.
E queste immagini sono splendide.
È stata la sua prima mostra, alla Galleria Il Diaframma di Lanfranco Colombo, via Brera 10, Milano. Un luogo che conosco bene… un punto di riferimento che non c’è più.
Non so se ci saranno altri Quaderni, so che ci sarà un volume edito da Contrasto Editore,
come confermato da Giovanna Calvenzi in un suo commento al precedente articolo:  https://blog.efremraimondi.it/?p=4283
Di questo Quaderno se ne parla anche qui:
http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2013/07/30/gabriele-prima-di-basilico/

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Glasgow. Processo di trasformazione della città. 1969, 32 pagine, formato 14,5 x 19,8 cm.
Prefazione Pippo Ciorra.
Postfazione Giovanna Calvenzi.
Realizzazione editoriale Bel Vedere fotografia.
Finito di stampare il 31 luglio 2013 presso Arti Grafiche Meroni.

Gabriele Basilico, Quaderni.

I quaderni dello Studio Gabriele Basilico, questo il nome per esteso della collana.
Non so di quanti quaderni si comporrà: ABITARE LA METROPOLI è il primo. In edizione riservata agli amici di Gabriele Basilico. E di Giovanna Calvenzi, che ha curato il volume.
Splendido e commovente.
La commozione è sempre uno stato spiegabile. Perché ti riguarda proprio personalmente.
E come un vento che ti investe, la senti ma non la vedi. E più spalanchi gli occhi, meno la puoi vedere. Devi chiuderli.
La visione prescinde dal visibile. Questo è ciò che fa un fotografo.
L’opera di Gabriele Basilico è nota a tutti. Mentre questo suo testo dovrebbe uscire dal confine dell’amicizia e avere quanta più divulgazione possibile: semplice e ricco, è davvero una grande lezione.
Pulita… trasparente: una lezione senza fanfara. Che anzi pone il silenzio e l’assenza come elemento percettivo.
E io adoro la sottrazione.

Io fotografo il vuoto come protagonista di se stesso (…) perché solamente nel vuoto e nel silenzio si può arrivare a sentire e a vedere ciò che normalmente non si vede e non si sente.
E ancora…
Sono state la percezione del vuoto e dell’assenza, l’esperienza spalmante della luce, a confronto con le ombre nette e profonde, a farmi entrare in vibrazione con la realtà e a farmi scoprire una percezione nuova e diversa dei luoghi industriali.

Una lezione trasversale: mica crederete essere esclusiva di fabbriche e marciapiedi?
Mica si può assolvere chi fa baccano con people e bella gente… la questione è la stessa e ha a che fare con la fotografia come luogo rigenerante e visionario in grado di rivelare il visibile non riconosciuto.
Ma ad alcuni riconoscibile. E in questo caso, nel caso di questo quaderno, è un dono che ci viene fatto.

Sei capitoli:
Abitare la metropoli – la Milano bombardata nella memoria dei genitori e l’appena dopo, con una meravigliosa citazione di Alberto Savinio;
Milano ritratti di fabbriche – la meraviglia della rivelazione metafisica, avvenuta nella primavera del 1978, e gli esordi sul finire dei ’60;
Milano nelle altre città – il luogo globale e l’identità dei singoli luoghi, la familiarità percepibile ovunque;
Fotografare la città – l’assenza di luoghi deputati a favore di una integrazione tra architettura ”colta” e ”ordinaria” per costruire un dialogo della convivenza;
Beirut centre ville 1991 – le contraddizioni tra l’estetica della tragedia e il rigore della testimonianza;
Lettera alla mia città – l’amore per Milano e la reciproca appartenenza.

E poi ci sono ventisette fotografie: a parte cinque di Gabriele Basilico, le altre sono ritratti a Basilico, opera di Toni Thorimbert (cover), Maurizio Zanuso, Giovanna Calvenzi, Cristina Omenetto, Gianni Nigro, Nora Raggio, Alessandro Ferrario, Gabriel Vaduva, Paola Chieregato.
Più l’autoritratto della quarta di copertina.
Il progetto grafico, semplice e bello, e l’impaginazione sono di Maurizio Zanuso.
Da Giovanna Calvenzi ho saputo che è prevista, con qualche variante iconografica, un’edizione pubblica.
Speriamo presto.
Questo quaderno è pieno di luce. E assieme a poco altro mi fa dimenticare il buio.
Questo buio.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

ABITARE LA METROPOLI, 68 pagine, formato 14,5 x 19,8 cm.
Realizzazione editoriale Bel Vedere fotografia.
Finito di stampare il 13 luglio 2013 presso Arti Grafiche Meroni.