QUANDO PUOI DIRE DI ESSERE UN GRANDE FOTOGRAFO:
1 – Quando Arduina Sollazzo Postimpiedi di Tollacroce dichiara pubblicamente che sei il suo preferito…
2 – Quando sei sempre, ma proprio sempre: from esotic site; from Los Angeles –
New York, Paris, Milan, London… NO Dublin, NO Lisboa, NO Damasco.
Ma soprattutto NO Vimercate…
3 – Quando entrando in un locale glam le porte si spalancano da sole, come per induzione…
4 – Quando cammini, e dietro, uno sciame di valchirie newtoniane a perdita d’occhio.
Tu ti volti, e come Mosè si spalanca il mare…
5 – Quando alla tua assistente, molto graziosa, cade un Rodenstock. E lei si suicida…
5 bis – Quando scopri che l’altra assistente, sopravvissuta inspiegabilmente alla caduta di uno Schneider, ha tatuato il tuo nome sull’inguine…
6 – Quando aprendo la finestra della tua camera d’albergo NON ti trovi nel bel mezzo dello svincolo autostradale di Mestre…
7 – Quando a Cortina, baita contessa Alabarda Marie-Astrid de Béchamel, la polentata non può iniziare senza di te…
8 – Quando la rivista fotografica trendy – todo trendy en su vida – pubblica anche l’ultimo tuo mirabile lavoro sull’acne di Mary, sedicenne del Wyoming: 10 pagine + la cover…
9 – Quando Adalberto, ultimogenito di Arduina Sollazzo eccetera, mentre lo stai ritraendo per il suo diciottesimo, si sente svenire dall’emozione. E sviene…
10 – Quando non ti passa neanche per l’anticamera del cervello di scrivere una roba così.
Ora, salvo le cadute del Rodenstock e dello Schneider – R.I.P. – tutto sembrerebbe non c’entrare nulla con la fotografia.
Che com’è noto è finalmente democratica e mai come oggi splendente…
Sembrerebbe.
© Efrem Raimondi. All rights reserved.
God save the Queen
The fascist regime
They made you a moron
A potential H bomb.
God save the Queen […] Sex Pistols, 1977
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