Dimentico

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Così.
Io dimentico.
Dimentico di averti vista.
Dimentico di averti incontrata.
Dimentico di averti amata.
Dimentico.
Io ci provo.
Ma se dimentico la tua fotografia
solo così
io ti cancello.

Questa fotografia doveva essere nel post sulla neve, quella che ci tocca.
Io non so… l’ho dimenticata.
Ma la volevo. Non so dire perché, in fondo è solo una traccia.
Notturna per giunta.
Ma forse proprio per questo ne sentivo la mancanza.
Non cambia niente.
Ma per me cambia tutto.
Non mi sono dimenticato.
Non cancello niente.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Fotocamera iPhone 4s

17 thoughts on “Dimentico

  1. Questa fotografia non è dimenticabile! Una impronta, una traccia, una fossa/bara, un positivo/negativo. Un frame indelebile.

      • in effetti non è chiaro cosa sia il rettangolo nero nella parte superiore della foto (ammesso che sia necessario saperlo), non sembra avere profondità (di una fossa o un buco).
        forse il coperchio di un tombino? una zona in cui la neve non si è depositata perché c’era un oggetto? le dimensioni dell’area non sono facilmente desumibili

          • Ma che si trattava di una vettura che se ne è andata l’ho capito bene -:) Una “fossa” ma vuota come un segno indelebile o una cicatrice. Una immagine davvero forte

      • “…… a difesa dei diritti e dei meriti della memoria, vorrei intrattenermi anche sui diritti e i meriti della dimenticanza, come molla essenziale per la vita di una cultura così come per la nostra vita personale”. (Umberto Eco 15/04/2011, convegno all’Accademia dei Lincei a Roma)

        • non amo particolarmente il signore, ma questo chi se ne frega, demerito mio. però citazione più opportuna di questa non saprei dove trovarla.
          la dimenticanza… che c’entra niente con la sbadataggine.

          • Borges ci ha lasciato un’affascinante parabola sulla dimenticanza, o meglio sulla incapacità di dimenticare, in un suo famoso personaggio, Funes el memorioso, che “sapeva le forme delle nubi australi dell’alba del 30 aprile 1882, e poteva confrontarle, nel ricordo, con la copertina marmorizzata d’un libro che aveva visto una sola volta, o con le spume che sollevò un remo, nel Rio Negro, la vigilia della battaglia di Quebracho. [……] Poteva ricostruire tutti i sogni dei suoi sonni, tutte le immagini dei suoi dormiveglia……”.
            A questo ci condanna la fotografia, a non dimenticare, possiamo scordarci di una persona o di una cosa, ma non dimentichiamo la sua foto, la cerchiamo nel fondo dei cassetti, in vecchi album di famiglia, abbiamo anche coniato un neologismo, ‘fotoricordo’, con dentro il latino cor-cordis, che colpisce “al cuore”.
            Ci credo che non ti sei dimenticato.

            • la questione diventa anche più interessante quando NON si dimentica una fotografia NON scattata… cioè inesistente. a me è successo di credere di avere realizzato una immagine, di averla proprio chiara e ben definita nella memoria… mettermi disperatamente a cercarla tra cassetti e HD… e non trovarla. mi convinco della sua inesistenza per spirito di sopravvivenza

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