Una luce una camera


L’ultima volta che ho fotografato della biancheria da letto è stato vent’anni fa o giù di lì.
Me ne sono ricordato quando mi ha telefonato Carolina Trabattoni, stylist di Grazia Casa chiedendomi se poteva essere nelle mie corde.
Tutto è nelle mie corde… sono un fotografo, e qualsiasi cosa, persone incluse, è un ottimo pretesto per elaborare il mio rapporto con il visibile. Se invisibile meglio.
Ma poi era interessante il soggetto: una camera d’albergo e un letto senza testata, nel senso che ciò che si spaccia come tale è in realtà un trompe l’œil.
E poi l’assenza umana…
E una sola presenza. La luce. Che tutto può cambiare.

Efrem Raimondi per Grazia CasaEfrem Raimondi per Grazia Casa

Vero, sono essenzialmente un ritrattista.
Essenzialmente…
Ma cosa ci impedisce di fotografare altro?
E poi per me tutto è ritratto, al di là dei generi imposti.
Perché lo sguardo non è limitabile e la fotografia è tutto, le fotografie solo un pretesto.
Mi vengono in mente le parole di Ghirri: …mi sembrava assurdo che un fotografo potesse fare solo fotoreportage e non riuscisse a fotografare una cattedrale o l’interno di una casa, o elaborare un rapporto minimamente più approfondito con il visibile…
L’ho sempre pensata esattamente così.
La riduzione a genere è solo la semplificazione per gli addetti ai lavori al fine di capirci qualcosa, visto che non fotografano.

Oltre alle due doppie pagine, pubblico anche le immagini originali: semplicemente perché mi fa piacere farlo.

Efrem Raimondi per Grazia Casa

Efrem Raimondi per Grazia CasaEfrem Raimondi per Grazia CasaEfrem Raimondi per Grazia Casa

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Questo lavoro è stato realizzato negli ambienti di Secondo Pensiero, B&B di grande charme, in corso Magenta a Milano: un giorno ci torno a fargli un ritratto.

Stylist: Carolina Trabattoni.
Assistente fotografia: Nicole Marnati.
Fotocamera,  Hasselblad H3D II-39 con 50/3,5
Flash, Profoto.

La testata è uno sticker trompe l’œil di Christophe Koziel, galleria Rossana Orlandi.
Biancheria e oggetti: Fazzini, Alessandro di Marco, Rossana Orlandi, Haik di Emilio Nanni per Laboratorio Pesaro, Zucchi Collection of Antique Handblocks, Pratesi, Flute di Roberto Barbieri per Poliform, I Ricchi Poveri Toto di Ingo Maurer, Frette, La Fabbrica del Lino, Cheese di Paola Navone per Poliform, Juliette di Carlo Colombo per Penta, Roberta Licini per Colé Gallery, Gabel, IC Lights T di Michael Anastassiades per Flos.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

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Il Cielo che c’è

 

C’è sempre più cielo di quello che vedi.
E se anche sei abituato al tuo, ritagliato con geometrica precisione sulla testa, ce n’è un altro a un millimetro.
Ed è lo stesso di quello d’Australia.
Il cielo non ha confini… varia la propria rappresentazione a seconda di dove si trova… senza mai perdere la propria identità.
Quasi fosse una divinità.
Questo cielo non è di nessuno.
Impalpabile… incolmabile… inguardabile.
Se chiudi gli occhi lo puoi sentire.
Poi…
Poi c’è il cielo che c’è.
Quello che appartiene al tuo sguardo.
E questo è solo tuo.
Un cielo che puoi usare come fosse un fondale, come un contenitore, come spazio umorale cangiante.
Come voliera di un aquilone senza più filo, senza più un polso che lo trattiene.
Ma che fine fanno gli aquiloni che scappano?

E poi c’è il mio cielo di Milano.
Che adesso vedo anche da lontano.
Non è lo stesso delle nebbie infantili e del Duomo nero, quando proprio il cielo non c’era.
Sto camminando e me lo godo.
Vedo cavi che lo tirano da tutte le parti, e croci d’acciaio: un groviglio che non so descrivere.
Ma che so fotografare.
Una fotografia. Una sola. A me basta.
Parafrasando Hrabal, c’è più cielo negli occhi di un topolino che sopra le nostre teste.

Buon anno! Che sia sereno.
J’embrasse fort les amis parisiens…

Efrem Raimondi Photography © All rights reserved.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

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SEI QUELLO CHE LEGGI

Editoria periodica…
Punto 8: Sei quello che leggi.
E che fai, mi viene da aggiungere.
Dedico questo articolo di Christian Rocca pubblicato su Il Sole 24 ORE e questo post lampo che l’accompagna, all’ottimismo e al talento.
Io punto su questi:

24ore

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