FC • FOTOGRAFIA E[È] CULTURA – magazine

FC FOTOGRAFIA eccetera – prima o poi riuscirò a scriverlo per intero – terzo numero DICEMBRE 2020.
Certo che doveva uscire prima, più o meno un anno fa, ma come sappiamo eravamo nel bel mezzo di questa pandemia.
E tutto bloccato.

Un numero ricco di contributi, come sempre, come prima.
Quello che ha questo magazine è che è un luogo di riflessione sulla e intorno alla fotografia. E di questo ce n’è un grande bisogno.
Soprattutto oggi, che si fa in fretta a dire fotografia.
E si fa ancora più in fretta a farla. O meglio, si fa in fretta a produrre fotografie, quanto a fare fotografia la questione, oggi, è molto più complessa.
Insomma, personalmente sentivo il bisogno di un cartaceo che si confrontasse con questa realtà mutata, mutante e appunto complessa.
Un cartaceo col suo profumo di stampa.

Ci collaboro. Da subito. Non so bene perché, per quale merito, ma evidentemente il Direttore Pio Tarantini e il Comitato Editoriale – Giovanni Gastel, Isabel Guardans Cambò, Pietro Privitera e lo stesso Pio Tarantini – hanno i loro motivi. Che non indago, mi fa piacere e basta.

A proposito del ritratto il mio contributo. Un po’ anomalo forse.
Una sintesi estrema di ciò che del ritratto penso.
Della relazione con la fotografia in primis e col soggetto poi: una dialettica che non può essere ridotta a uno scambio di battute lanciate a ventaglio sul set, qualsiasi set sia.
E c’è il ritratto a Anastasiia. Una maternità.
Così come la vedo.
FC FOTOGRAFIA E[È] CULTURA N.03 - Efrem Raimondi 's articleLa fotografia, quella che produciamo, è la matrice della nostra riflessione, quella immediatamente visibile.
Si può divergere. Si può andare per qualsiasi strada. Ma per farlo devi esporti.
E mettere a nudo la tua visione del mondo.
La fotografia alla quale penso è questa.

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

Per ovvi motivi l’immagine condivisa sui social, tutti quanti, è sfuocata.
Censura a parte – che non discuto – vorrei evitare gli insulti, anche violenti, che ricevetti quando incautamente la pubblicai qualche anno fa.
Perché non si tratta semplicemente di un nudo, ma della “sacralità” della maternità e delle sue appendici stereotipate.
Soprattutto in fotografia.

Non conosco nel dettaglio la distribuzione. Io l’ho trovata qui, Hoepli website

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PORTRAIT CALL. 2 – 3 gennaio 2021

UPDATE 19 dicembre: DATA 2.
                                                     5-6 GENNAIO 2021
Avendo esaurito rapidamente i 20 posti a dipsosizione, poi portati a 25 e qui ho stoppato, ho pensato che una seconda data possa interessare.
Poi basta, non se ne parla più per un po’.

Portrait call, cioè un incontro secco, online, sul ritratto in fotografia.
Ma non così generico…
Sull’oltrepassare il genere e spostare finalmente il piano del confronto dove dev’essere: fotografia libera da orpelli, cliché e menate assortite – queste ultime abbondanti in area ritratto.
Ma cos’è davvero il ritratto in fotografia?
Come affrontarlo?
Cambia davvero qualcosa rispetto agli altri luoghi della fotografia?

Frega niente di destrezze pirotecniche e effetti assortiti…

Due incontri di tre ore l’uno: sabato 2 gennaio e domenica 3 gennaio.
Serrati, senza filtri – e chi li ha mai usati?

Dalle ore 15.00 alle 18.00 in entrambi i giorni. Costo € 100,00.
Detraibili in caso di iscrizione al prossimo master sul ritratto.
Numero chiuso: 20 presenze.

Zoom la piattaforma.
Chi interessato può scrivermi qui
: info@efremraimondi.it

mio padre e io ritratti da mia madre ©Efrem Raimondi - All Rights Reserved  Mio padre e io ritratti da mia madre, 1962

Non ci metto solo la faccia ma anche il mio percorso sul ritratto.
Usando lo slideshow che proietto nelle lectio pubbliche, tipo quella tenuta nel 2015 in Triennale a Milano, o nel 2017 al MAXXI di Roma e al Museo Civico di Palazzo Penna a Perugia.
Che è un elemento preciso di confronto, visibile, e apre innanzitutto a quella che ritengo essere la conditio sine qua non: avere una visione ampia, molto più ampia della costrizione di genere.
Una visione che sia prodotto del nostro esporci. Della nostra capacità relazionale con ciò che ci circonda.

Non siamo il centro dell’universo.
Ma esponendoci possiamo raccontare il nostro.
E finalmente vedere di che materia siam fatti.
Che poi è il principio dell’esposizione in fotografia: il luogo tecnico che più di ogni altro segna, distingue la nostra relazione e dà peso specifico alla nostra produzione.

Non devi stupire. Devi zittirmi.
Devi scuotermi. Invadermi di pensiero che abbia una grammatica iconografica.
Me e chiunque si trovi al cospetto della tua fotografia, del ritratto di chi per un motivo o per l’altro si è trovato di fronte a te: ciò che è significativo è il tuo motivo e come l’hai risolto.
E adesso è qui, bidimensionale a confronto con un’altra realtà. Che prima non c’era.
E si vede o no. Altro non c’è.
Non è un processo automatico.
Davvero possiamo pensare che ci sia un sostituto della padronanza tecnica?
Padronanza. Cioè sapere cosa fare per essere quanto più prossimi all’intenzione. Possibilmente per coincidere.

Ed è qui, così, che si può cominciare a parlare di linguaggio.
E magari imparare a riconoscere se stessi e gli altri.

Cosa concorre alla produzione di un ritratto che sia fotografia?
Un sistema di vasi comunicanti che richiede un contributo fondamentale senza il quale il sistema non si attiva e si resta muti.
Qual’è la tua visone del mondo? Pensi si possa assolvere, che sia visibile semplicemente affrontando un ritratto, una fotografia?
A volte sì.
Ed è ciò che conta. Questo il motivo del fotografare.
Se poi è un ritratto…

© Efrem Raimondi - All Rights ReservedPortraits list – partial. Ritratti realizzati dal 1980 a oggi.  Parziale, perché ne ho dimenticati alcuni. E non ci penso.

Sabato 2 e domenica 3 gennaio.
Dalle ore 15.00 alle 18.00 per entrambi giorni.  SOLD OUT

Martedì 5 e mercoledì 6 gennaio.
Dalle ore 15.00 alle 18.00 per entrambi i giorni.

ZOOM la piattaforma.
Per informazioni e programma: info@efremraimondi.it

© Efrem Raimondi. All rights reserved.

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